Diceva Paul Valéry che “la Storia giustifica qualsiasi cosa. Non insegna assolutamente nulla poiché contiene tutto, e di tutto fornisce esempi”. Quindi ci risiamo. A Milano si riparla di Mani pulite che poi, ad onor del vero, trattandosi di inchieste della magistratura, si dovrebbero chiamare semmai Mani sporche.
Il “noi” di Moro e il “noi” di Berlinguer
Nel 1977 restò celebre il magistrale discorso di Aldo Moro in difesa di Gui e Tanassi, in merito al caso Lockheed, in cui dichiarava che il suo partito, la Democrazia Cristiana, aveva la coscienza a posto e che non si sarebbe fatta giudicare da un populismo d’accatto.
Per l’occasione ricorse al “noi” della prima persona plurale propria della lingua italiana.
“Per tutte queste ragioni, onorevoli colleghi che ci avete preannunciato il processo sulle piazze, vi diciamo che noi non ci faremo processare. Se avete un minimo di saggezza, della quale, talvolta, si sarebbe indotti a dubitare, vi diciamo fermamente di non sottovalutare la grande forza dell’opinione pubblica che, da più di tre decenni, trova nella Democrazia Cristiana la sua oppressione e la sua difesa”.
Queste furono le parole usate, rimaste impresse nella memoria di molti che hanno vissuto quella fase della politica italiana.
Ancor prima, Berlinguer nel 1975, in occasione delle elezioni amministrative, fece scrivere sui manifesti elettorali del PCI lo slogan: “NOI abbiamo le mani pulite. Chi può dire altrettanto?”
Il PD prende tempo, Sala prende le distanze
Quindi seguì la stagione di Tangentopoli ed eccoci ora a Milano, dove i giornali a corto di fantasia riprendono il conio stantio di Mani pulite, in mancanza d’altro.
Sulla faccenda, Sala non si fa mettere il sale sulla coda dichiarando di non dimettersi e di proseguire nel suo lavoro. Il PD lo ha esortato a un cambio di passo e alla discontinuità. Implicitamente vuol dire che il cammino svolto fino a questo momento non è adeguato e che occorre rompere con il passato appena recente, il presente appena dietro l’angolo. Il punto di debolezza è in questa esortazione che nasce solo oggi dai fatti giudiziari e non prima.
Il PD ha poi commentato il discorso di Sala come bello e sincero, invitandolo ad andare avanti con energia e unità. Aggettivi e sostantivi non perfettamente rispondenti alla politica, ma non è questo il punto di critica. Ci si poteva forse attendere una dichiarazione letterariamente più indovinata.
Sala ha usato però la prima persona singolare: “Io ho le mani pulite”, come a dire che degli altri non risponde e che di eventuali impicci lui non ne è a conoscenza e tanto meno colpevole. Suona un po’ di scaricabarile.
Siamo sempre alle solite. C’è un profilo di opportunità che viene trascurato ed una responsabilità oggettiva per il sol fatto di essere Sindaco ed a capo di una Giunta comunale.
Anche la Polverini non sapeva cosa accadeva sotto di lei, e così tanti altri esempi ancora di Presidenti a cui sfuggono i fatti che accadono sotto il loro naso.
Si dovrebbe decidere una volta per tutte se il timoniere di una barca è responsabile o meno se un suo marinaio remi a vuoto o fuori rotta. Tutto qui e tutto molto. Sarebbe bene fissare una regola chiara che diventi prassi istituzionale e che valga per sempre. Si leverebbero così di mezzo mille polemiche e mille destini politici e altrettanti inutili commenti per il passato e, ancor meglio, per il futuro.
Una città che invoca la Madonna dei miracoli
Per adesso si è dimesso solo l’Assessore all’Urbanistica, Tancredi, che ha dichiarato di avere comunque la coscienza a posto e che, con modi più o meno inurbani, è al centro della vicenda di cui si discute.
Pare che l’etimologia del nome Tancredi indichi colui che è saggio, che pensa prima di agire e di deliberare. Ci auguriamo che anche in questo caso ci sia perfetta rispondenza tra il nome e la persona dell’Assessore, che non starà vivendo un momento felice. La giustizia stabilirà i torti e le ragioni di tutti i chiamati in causa.
Per certo, Sala fa bene a lamentarsi per le notizie riservate che diventano, come sempre, di pubblico dominio. Ha rimbrottato i suoi contestatori dicendo che, gli stessi, un giorno potrebbero esser oggetto di sciagure similari. Pertanto, sarebbe meglio abbassare i toni.
Gira un video, artato dalla tecnologia, in cui si vede Obama messo in manette davanti a Trump e poi sbattuto in prigione. Forse ispirato da questa sorta di spot, un consigliere comunale dell’opposizione ha ritratto il Sindaco di Milano in divisa a righe da galeotto. Per questo, neanche il grande evangelizzatore San Siro potrebbe riuscire a convertirlo all’intelligenza.
In quel dell’isola di Ustica, su un picco di montagna, c’è il Passo della Madonna. Sarebbe un posto adatto per chi commette di queste scempiaggini. Quello, un luogo per una preziosa opportunità di raccoglimento, meditando su atteggiamenti tutti da rivedere, recuperando un po’ di sale in zucca.
In quel silenzio, la lettura del Salterio potrebbe tornare utile per riflettere sul senso del prossimo. Altrimenti, la pena di una salamoia perenne in cui custodirsi e recuperare il senno smarrito.
Ancora una volta, a Milano occorrono dei Milagros. La Madonna dei miracoli prima o poi riparerà di nuovo la città che la invoca a protettrice, riportando, a chi non avesse, il rispetto delle regole e del comprendonio.