Roma, 23 lug. (askanews) – La Russia ha accusato l’Italia di “persecuzione culturale” e metodi da “cancel culture” ai danni del direttore d’orchestra Valery Gergiev, dopo l’annullamento della sua partecipazione al festival musicale “Un’estate da re” a Caserta.
Secondo la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, attorno alla figura del maestro sarebbe stata costruita una “campagna di linciaggio orchestrata da neonazisti ucraini e politici russofobi”, con il sostegno implicito di alcune istituzioni italiane. L’annullamento dell’evento – previsto all’interno del complesso monumentale della Reggia di Caserta – è stato descritto da Mosca come una grave forma di censura motivata da pregiudizi politici ed etnici.(Zakharova ha citato in particolare l’eurodeputata italiana Pina Picierno, che aveva criticato la presenza di Gergiev e l’uso di fondi europei per finanziare il concerto, accusandola di “discriminazione per motivi nazionali”.
La portavoce ha commentato anche le parole del ministro della Cultura italiano, Alessandro Giuli, che aveva espresso riserve sulla partecipazione di Gergiev e parlato di “propaganda russa”. “Se eseguire Chajkovskij significa fare propaganda, allora è la propaganda dell’amore, della verità e della giustizia”, ha dichiarato Zakharova, che ha poi evocato un passo del Vangelo, in italiano: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”.