I sondaggi politico elettorali sono profezie che si auto-adempiono o si auto-distruggono. La vulgata che si sta diffondendo, col sostegno del governo della destra e dei vari organi di stampa a esso vicini, sarebbe quella secondo cui “il popolo sarebbe favorevole al premierato”. È una tesi azzardata e pericolosa, diffusa da una maggioranza fittizia che, alle ultime elezioni politiche, ha prevalso con un voto rappresentativo di metà dell’elettorato attivo italiano, ma che oggi controlla la quasi totalità dell’informazione radio televisiva.
Ora però, se si vuole contrastare questa pericolosa deriva, è necessario che i partiti e i movimenti delle culture che hanno contribuito al patto costituzionale, avvino senza indugi i comitati per il NO. Ciò è indispensabile anche per la vasta platea di partiti, movimenti, associazioni e gruppi dell’area cattolica: democratica, liberale e cristiano sociale. Abbiamo già svolto questa importante funzione al tempo del referendum renziano e, a maggior ragione, dobbiamo farlo ora, che si tenta di stravolgere la costruzione alla quale hanno contribuito i nostri padri fondatori: De Gasperi, Dossetti, La Pira, Mortati, Moro, Gonella…
Ecco perché rivolgiamo un pressante appello agli amici della Federazione Dc e Popolari che furono, con Gargani, Tassone e altri, i promotori di quel Comitato, affinché avviino immediatamente la costituzione del comitato dei Popolari per il NO, con gli amici della Dc, di Insieme, di Tempi Nuovi e delle tante altre realtà della galassia Dc e Popolare presenti in Italia. Non c’è più tempo da perdere, come non c’è più tempo per tergiversare sul progetto di una lista unitaria dei Dc e Popolari alle prossime elezioni europee. Sarà quella una tappa importante, necessaria, ancorché non sufficiente, per concorrere alla costruzione del “centro nuovo” della politica italiana: democratico, popolare, liberale, riformista, euro atlantista, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e a una sinistra ridotta a partito radicale di massa. L’equilibrio democratico dell’Italia è sempre stato fondato sulla saldatura tra gli interessi e i valori del terzo stato produttivo e delle classi popolari. Un equilibrio che la Dc seppe garantire per oltre quarant’anni, insieme alle altre componenti di ispirazione laica, repubblicana, liberale e socialista.
Ancora una volta il “centro nuovo” della politica italiana dovrà nascere dalla confluenza di queste culture sulla base dell’incontro dei valori di riferimento essenziali; quelli dell’umanesimo popolare, liberale e socialista.
Noi di Iniziativa Popolare siamo pronti per tale progetto, attendiamo la disponibilità di tutti.