Ci ha aiutato a conoscere meglio la figura dello statista trentino. Ha scritto molto, ci ha regalato libri interessanti. Con “Mio caro padre” (Morcelliana) si penetra, attraverso una delicata rievocazione di figlia, nell’intimo della vita interiore e direi dell’anima di questo indimenticabile “grande” della nostra storia.

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Fin da ragazzo, posso dire, ho avuto e coltivato, col fervore di un adolescente cattolico e anzi di un seminarista, non solo una grande ammirazione ma un’autentica venerazione per il Presidente De Gasperi. Già allora egli incarnava per me l’ideale del politico di ispirazione cristiana inseparabile dal rispetto per tutti e dalla libertà oltre che dalla passione per la giustizia, l’elevazione popolare, l’unità europea e la causa della pace tra le nazioni. Dirittura morale, autentica fede in Gesù, serietà e intelligenza, personalità antiretorica ed essenzialità di parola e di tratto facevano trasparire il suo valore e davano fascino a quel solido e convincente trentino che era stato perseguitato da Mussolini e assunto al lavoro in Vaticano.                

È stato il fascino di De Gasperi che negli anni mi ha portato a stimare la figlia Maria Romana. Anzi è stata l’opera di lei, i suoi libri sul padre che via via ho acquistato e letto, a far crescere in me l’ammirazione e la venerazione per il grande Presidente. Credo che ci siano tutti nella mia biblioteca.  E così la mia passione degasperiana – che è stata conosciuta ma che ho anche tenuto in me con un certo pudore – ha fatto crescere il desiderio di conoscere la figlia, sulle cui pagine sono arrivato a conoscere un po’ tutta la famiglia di De Gasperi, la moglie Francesca, le altre figlie Cecilia, Paola, Lucia.                             

Particolarmente suor Lucia e la sua storia religiosa mi ha interessato e commosso. Ma soprattutto la figura umana, spirituale e politica del Presidente mi è diventata familiare e, aggiungo, mi ha fatto un gran bene. Non solo. Ripeto che nello scorrere degli anni mi son sentito spinto a conoscere in maniera più personale Maria Romana. Per questo sono stato contento d’incontrarla, riuscendo finalmente a farlo negli a cavallo del 1990 e il 2000.  L’ho invitata a parlare in alcune riunioni organizzate dagli “Amici di Supplemento d’anima”, il periodico, ora sospeso, a cui sono stato e resto  molto affezionato. Dunque, Maria Romana ha accettato di venire in Toscana e così non solo io la ricordo con gratitudine e gioia. 

Mi per metto di suggerire agli amici di far conoscere almeno alcuni dei titoli dei suoi libri, che restano un contributo fondamentale per conoscere De Gasperi e le vicende della storia italiana ed europea, oltre i grandi temi legati all’impegno politico dei cattolici italiani. Tra l’altro, se qualcuno mi chiedesse dei consigli a proposito dei suoi libri sul padre, non esiterei a suggerirne uno, “Mio caro padre”, edito dalla Morcelliana e ora diffuso da Marietti 1820. Non sostituisce quelli più propriamente storici: biografia, europeismo, spiritualità degasperiana…Ma con “Mio caro padre” si penetra, attraverso una delicata rievocazione di figlia, nell’intimo della vita interiore e direi dell’anima di questo indimenticabile “grande” della nostra storia.               

Vorrei parlare ancora di Maria Romana, dei nostri incontri recenti (anche in casa sua a Roma), della sua personalità molto vicina al padre, della sua dignitosa bellezza, del suo valore letterario, delle sue aspirazioni riguardanti la vera conoscenza della spiritualità di lui, e di altro ancora. Mi auguro che la sua scomparsa faccia conoscere ancora meglio e da un maggior numero di persone sia lui, il Presidente, che la sua impareggiabile figlia e segretaria.