Palazzo Strozzi, la pittura potente di Yan Pei-Ming a Firenze

Firenze, 13 ago. (askanews) – Il punto la pittura e le immagini che va a raffigurare, partendo dalle storie private per arrivare a riproduzioni di grandi opere d’arte o di celebri immagini della stampa o ritratti di personaggi come Mao Zedong o addirittura Adolf Hitler. Palazzo Strozzi a Firenze ospita la pi grande mostra mai dedicata in Italia all’artista franco-cinese Yan Pei-Ming, che con i propri dipinti di grande formato indaga le strutture del medium pittorico, certo, ma anche quelle dell’immaginario collettivo. A curare l’esposizione il direttore di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino. “La mostra Yan Pei-Ming, pittore di storie – ha spiegato ad askanews – una mostra che al contempo celebra la potenza della pittura come medium espressivo e riflette sul concetto di storia. In questa mostra infatti si delineano molti temi legati alla storia, la grande storia, quella che ha toccato tutti in tempi recenti o passati, la storia dell’arte e anche la storia per personale dell’artista, un’autobiografia all’interno della quale l’artista invita anche noi a rifletterci, a rispecchiarsi”.

Goya, Velazquez, Leonardo da Vinci, ma anche Bruce Lee o i ritratti dei propri genitori: la gamma delle reazioni che i quadri di Yan possono suscitare nei visitatori molteplice e passa dal riconoscimento allo stupore, dalla commozione fino probabilmente alla rabbia di fronte alla retorica delle dittature. E nella stessa personalit dell’artista si percepisce un desiderio di andare oltre gli steccati e le ideologie. “Yan Pei-Ming – ha aggiunto Galansino – non ama queste definizioni nazionalistiche, si definisce un artista tout-court e soprattutto vuole definirsi un pittore. Tiene molto a questo mestiere, il mestiere della pittura che pratica quotidianamente in modo inarrestabile”.

La mostra parte del progetto Palazzo Strozzi Future Art sviluppato con la Fondazione Hillary Merkus Recordati, guidata da Andy Bianchedi. “Per noi della Fondazione – ci ha detto – molto importante supportare l’arte che cultura e quindi una comunicazione positiva anche soprattutto per i giovani che si devono avvicinare a questo mondo”.

Realt e rappresentazione, ma anche immaginazione; storia e vite reali, interpretate per dalla pittura come mediatore delle percezioni. Intorno a queste idee la mostra, aperta al pubblico fino al 3 settembre, cresce e si sviluppa, con l’intento di stabilire un rapporto diverso tra il passato e il presente, le persone e il dramma della storia. Che siamo invitati a considerare sempre contemporanea, come l’arte.