Il morbo ha iniziato a diffondersi in Georgia nel 2007, ha colpito la Russia e da lì è arrivata in Europa, dove ha infettato animali selvatici e allevamenti in ormai nove paesi Ue: Polonia, i tre paesi baltici, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria, Ungheria e Belgio. Proprio in quest’ultimo paese, da settembre a oggi sono 231 i casi di cinghiali trovati infetti. Il morbo ha contagiato anche alcune aree della Cina e incombe pure sugli allevamenti di Francia e Germania, ritenuti ad alto rischio.
Per fermare la peste – innocua per l’uomo ma devastante per gli allevamenti – l’Ue vuole, tra le altre cose, tenere sotto controllo la popolazione di cinghiali. Per farlo ha deciso di coinvolgere i cacciatori, richiedendo un abbattimento selettivo e mirato attraverso un’azione coordinata con le istituzioni per scongiurare effetti indesiderati. Infatti, il virus potrebbe essere arrivato in Europa proprio con cinghiali e maiali selvatici spinti verso l’Ue da battute di caccia su grande scala praticate dai russi.