18 C
Roma
mercoledì, 28 Maggio, 2025
Home GiornalePetriccioli, un addio in punta di piedi che fa rumore nella CISL

Petriccioli, un addio in punta di piedi che fa rumore nella CISL

Motivi di salute o ristrutturazione interna? Una porta che si chiude o che si apre? Le dimissioni del Segretario generale della Funzione Pubblica - una delle teste pensanti della Cisl - aprono una fase delicata.

Martedì 20 maggio, Maurizio Petriccioli ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Segretario Generale della Federazione dei pubblici dipendenti della CISL. Le ragioni addotte sono “motivi di salute”, come riportato nella lettera inviata ai componenti del Consiglio Generale della FP.

In chi conosce Petriccioli si è subito alzato il livello di preoccupazione. È inevitabile chiedersi se davvero, in poche settimane, le sue condizioni siano peggiorate al punto da giustificare un passo indietro così brusco. Solo un mese fa, infatti, il congresso nazionale della Funzione Pubblica – svoltosi il 9 e 10 aprile a Firenze – lo aveva confermato alla guida con un largo consenso.

Salute o strategia?

Nel rispetto dovuto a ogni questione personale, il sospetto che ci sia dell’altro è legittimo. Anche perché chi conosce le dinamiche interne all’Organizzazione sa quanto sia ricorrente, negli ultimi anni, un certo metodo: progressivo indebolimento dei dirigenti più scomodi, fino a rendere inevitabile una loro uscita.

Il comparto del pubblico impiego è da sempre uno snodo strategico per la CISL. Storicamente radicato tra i lavoratori dello Stato, del parastato e della sanità, ha rappresentato anche un importante bacino di classe dirigente, soprattutto nella stagione mariniana. In questo senso, Petriccioli – già componente della segreteria confederale – fu “dirottato” verso la FP perché considerato poco allineato nell’era post-Bonanni. La sua uscita ora potrebbe rientrare in un disegno più ampio?

Gli equilibri futuri e la posta in gioco

C’è chi si chiede se la nuova Segretaria Generale non abbia interesse a indicare alla guida della FP un dirigente a lei più vicino. Lo capiremo presto, quando si conosceranno le decisioni di Daniela Fumarola: chi sarà il reggente, quale sarà la nuova squadra, con quali indirizzi.

Nel frattempo, a Maurizio Petriccioli va l’augurio sincero di pieno recupero. Al netto delle critiche – inevitabili per ogni dirigente – ha rappresentato una delle “teste pensanti” dell’Organizzazione. Forse avrebbe meritato di più.

La speranza è che la CISL non disperda il patrimonio politico e sindacale che la Funzione Pubblica ha rappresentato, anche in termini di cultura riformista e tradizione democratica. Un’eredità che Petriccioli, con coerenza, ha incarnato fino all’ultimo giorno di mandato.