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sabato, 12 Luglio, 2025
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Pier Giorgio Frassati: la fede, la politica, l’eredità civile

Il libro di Luca Rolandi restituisce al giovane beato il profilo di un autentico testimone del cattolicesimo sociale, radicato nella Torino del primo Novecento, attento alla giustizia per i poveri.

Luca Rolandi, giornalista e scrittore torinese, ha pubblicato un libro di rara importanza e anche di grande interesse. Si intitola Pier Giorgio Frassati e la politica, edito da Studium. Un libro storico ma che, scorrendo le pagine, contiene spunti di straordinaria attualità e modernità politica. E tutto ciò emerge ripercorrendo proprio la figura, il profilo e l’azione di questo giovane, Pier Giorgio Frassati, nato nel 1901 e morto giovanissimo nel 1925 ma che, com’è scritto nella prefazione curata da Michele Nicoletti, presidente della Fondazione FUCI, era “interessato e impegnato a vivere e non a vivacchiare”.

Un precursore del cattolicesimo sociale

Pier Giorgio Frassati, che non può essere definito un “santo sociale” — secondo la celebre definizione dei “santi sociali” torinesi — per motivazioni puramente anagrafiche, può certamente essere letto e interpretato come un antesignano e un precursore autorevole e rappresentativo del cattolicesimo sociale italiano. E questo non per etichetta, ma per la sua concreta e fattiva azione politica, culturale, sociale, religiosa e associazionistica.

E, a cento anni dalla morte, proprio nel 2025 Pier Giorgio Frassati sarà canonizzato in piazza San Pietro a Roma, all’inizio di settembre. Figlio di Alfredo, direttore e proprietario de La Stampa prima che la famiglia Agnelli se ne impossessasse definitivamente — appena qualche mese dopo la scomparsa prematura del giovane Pier Giorgio — faceva parte di una famiglia da un lato legata all’alta borghesia liberale e, dall’altro, riconducibile ad una devozione religiosa, da parte materna, autentica.

La Parola vissuta nella città

Si può tranquillamente sostenere che ha dedicato la sua vita alla diffusione del Vangelo e alla sua presenza nella vita quotidiana e nell’umanità. Prestando, cioè, sempre e solo una forte attenzione alle condizioni di vita dei più poveri, dei più disagiati e di tutti coloro che vivevano ai margini della società dell’epoca. Le sue virtù cristiane sono conosciute, così come la sua freschezza intellettuale e la sua comprensibile esuberanza giovanile. Ma il saggio di Luca Rolandi ha il grande merito di approfondire un ambito, seppur già affrontato in parte nel passato, che riguarda l’impegno politico del giovane Frassati.

Un Popolare mite e coraggioso

E questo perché Frassati, nella sua poliedrica e multiforme azione spirituale, sociale e culturale, si è caratterizzato anche per il suo concreto impegno politico. Come militante convinto e operoso negli anni caldi e drammatici del primo dopoguerra in Italia e soprattutto nella sua Torino: dalle organizzazioni e associazioni cattoliche alla fattiva adesione al Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo.

E il merito del libro di Rolandi è anche quello di avere riportato Frassati nel suo contesto storico, oltre il mito e la dimensione spirituale che ne hanno caratterizzato l’intera esistenza. Un modo, questo, per rendere il “giovane santo” ancora più attuale e anche un modello per le giovani generazioni di oggi e di quelle del futuro. Perché Pier Giorgio Frassati è stato veramente un cristiano autentico. Senza ulteriori aggettivi.

Contro fascismo e nazionalismi

In politica è stato un Popolare mite e coraggioso. E proprio nel PPI è stato una figura che si è principalmente caratterizzata per la sua attenzione al sociale e a tutto ciò che è riconducibile alla dimensione dei conflitti sociali. Per queste ragioni è stato un vero antesignano, soprattutto nella vita concreta della sua città, Torino, del filone di quel cattolicesimo sociale che proprio in questo territorio ha assunto una valenza e un’importanza che poi si sono diramate a livello nazionale.

Un cattolicesimo sociale, praticato all’interno del Partito Popolare di Sturzo seppur non come dirigente politico di primo piano, che lo ha portato ad essere fieramente contrario ai nascenti nazionalismi, all’irrompere del fascismo e alla sua violenza verbale e fisica. Intransigenza morale, religiosa e politica contro il fascismo e il suo progetto politico.

Tra fede e promozione umana

Da parte sua, l’appartenenza politica era però il frutto della lettura attenta e puntuale della Parola, cercando sempre e comunque un legame forte e coerente tra la fede e l’azione. Ed è proprio per queste ragioni che il giovane Frassati sostenne all’interno del suo partito, il PPI, le posizioni più democratiche e riformiste, sempre e comunque a favore dei ceti popolari e della loro promozione politica, economica, sociale e civile.