La Voce del Popolo | Presidenzialismo? Non è un rimedio per tutti i mali.

Si assiste a uninvocazione di forza (lelezione diretta) e a una discreta bulimia di potere (la Rai). Tutte cose di cui una maggioranza in buona salute non avrebbe affatto bisogno.

Marco Follini

 

Il presidenzialismo non è uno scandalo. Ma non è neppure un rimedio così certo per i nostri mali. Semmai l’insistenza su un modello di potere verticale, assertivo, non più imbrigliato da troppi lacci e lacciuoli sembra evocare una sorta di incertezza nelle proprie stesse forze.

 

La si può pensare in molti modi sui modelli istituzionali senza che ne sortisca una guerra di religione. Ma quello che colpisce, per l’appunto, è l’insistenza con cui il governo reclama poteri maggiori, pur disponendo di un’ampia maggioranza parlamentare, di un consenso popolare ancora assai forte e di altri quattro anni e mezzo di tempo per realizzare le sue buone intenzioni.

 

Al momento Meloni e i suoi cari si trovano insomma nella condizione politica più vantaggiosa. Dunque, dovrebbero muoversi con passi felpati, rassicurare e magari cercare di convincere gli elettori più critici, togliere di mezzo ogni genere di sospetti e diffidenze. In una parola, girare alla larga, alla larghissima, da ogni tentazione di forzare a proprio vantaggio l’equilibrio dei poteri. Non fosse altro perché la bilancia di quell’equilibrio per il momento pende decisamente dalla parte di Palazzo Chigi.

 

E invece si assiste a un’invocazione di forza (l’elezione diretta) e a una discreta bulimia di potere (la Rai). Tutte cose di cui una maggioranza in buona salute non avrebbe affatto bisogno. Così, viene da chiedersi se questa evocazione di poteri maggiori sia l’annuncio di una forzatura o piuttosto la rivelazione di un’incertezza su se stessi. Probabilmente, le due cose insieme.

Fonte: La Voce del Popolo – 4 maggio 2023

[Articolo qui riproposto per gentile concessione del settimanale della Diocesi di Brescia]