Problemi all’orizzonte

Si assiste pure a una forte conflittualità tra le forze politiche della maggioranza per le grandi opere infrastrutturali che rischiano di segnare il passo o, peggio, di essere bloccate provocando un danno incalcolabile

Il governo nazionale ha iniziato le proprie attività dando corso all’attuazione del contratto concordato tra il M5Stelle e la Lega. I primi problemi presi per mano sono il lavoro, la sicurezza e le grandi opere infrastrutturali. Tematiche, senza dubbio, di grande interesse per il Paese che, se risolte positivamente, potrebbero portare a un nuovo sviluppo economico.

Finora i rappresentanti governativi, si sono mossi con grande dinamismo facendo pensare a soluzioni positive in tempi ragionevolmente brevi. Un esempio di rapidità legislativa è stato l’approvazione del decreto dignità da parte dei due rami del Parlamento. Per ora, però, non è dato sapere quali saranno gli effetti del provvedimento della legge visto che le previsioni sono molto contrastanti tra chi afferma che ci saranno migliaia di posti di lavoro in meno e chi, invece, dice che ce ne saranno migliaia in più. Quindi, non rimane altro che attendere il tempo necessario per verificare i reali esiti che la legge produrrà. Ma, è deleterio assistere a un balletto dei numeri in favore o contro l’occupazione, segnale evidente della incapacità di valutare a priori l’efficacia di una legge, generando ancora sfiducia a tutta la classe politica.

Si assiste pure a una forte conflittualità tra le forze politiche della maggioranza per le grandi opere infrastrutturali che rischiano di segnare il passo o, peggio, di essere bloccate provocando un danno incalcolabile sia in termini di ammodernamento delle rete viaria nazionale e internazionale sia sul piano economico e per i contenziosi che ne deriverebbero con le imprese costruttrici.

Ecco, in questo campo la situazione è molto pericolosa perché non c’è di peggio della indecisione su argomenti di tale portata, per produrre effetti gravi all’economia e al lavoro. E, poi, bisogna sottolineare come le confuse interlocuzioni sulla trattativa in corso per la più importante acciaieria europea che è l’Ilva di Taranto, corre il rischio di lasciare senza lavoro migliaia di lavoratori. Per ultimo e non certo per ordine d’importanza, c’è il problema del documento economico e finanziario che presto sarà predisposto dal Governo per il quale saranno necessarie molte risorse finanziarie che, al momento, sembra non ci siano.

Perciò, allo stato attuale l’azione governativa presenta poche luci e molte ombre che, pur non consentendo una valutazione esaustiva sul suo operato, pone alcune forte perplessità sulla sua incisività. Il prossimo autunno sapremo qual è la verità e conosceremo il futuro del nostro Paese. Ad oggi, le premesse che conosciamo non promettono nulla di buono.