Circa tre milioni di litri di latte sono stati lavorati per essere dati in beneficienza, dati in pasto agli animali o gettati in strada per colpa di una situazione insostenibile che ha portato i pastori all’esasperazione. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione del Tavolo di Filiera convocato sul prezzo del latte per il pecorino al Ministero delle Politiche Agricole.
Ad una settimana dal primo tavolo di negoziato promosso al Viminale dal Governo e dopo l’incontro in Sardegna è chiara la necessità – sottolinea la Coldiretti – di definire un acconto equo almeno superiore ai costi di produzione e di inserire nell’accordo una clausola che garantisca di raggiungere in tempi certi l’obiettivo di un euro per il prezzo del latte pagato ai pastori da parte degli industriali che potranno vendere allo Stato ad un prezzo garantito milioni di chili di pecorino romano, grazie alle consistenti misure di sostegno per quasi 50 milioni di euro messe in campo da Governo e Regione.
Senza considerare – aggiunge la Coldiretti – le aperture venute delle catene distributive che si sono impegnate a riconoscere agli industriali un valore, all’acquisto del pecorino, in grado di assicurare agli allevatori il prezzo di 1 euro al litro ed anche a realizzare campagne promozionali.
Sul piano strutturale le dimissioni del presidente del Consorzio di Tutela Salvatore Palitta – continua la Coldiretti – agevolano il cambiamento nell’attuale gestione del Consorzio del Pecorino che va quindi completamente ripensata con l’ingresso nell’amministrazione dei pastori ai quali vanno assegnate le quote di produzione. Importante – sostiene la Coldiretti – la nomina di un Prefetto per verificare eventuali errori e violazioni ma anche per controllare la legalità delle operazioni di ritiro del pecorino da destinare agli indigenti con le risorse pubbliche.
Lavoriamo per chiudere la trattativa che è la cosa più importante per restituire serenità alle famiglie e alle aziende conclude Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti nel sottolineare che “in gioco ci sono 12mila allevamenti della Sardegna dove pascolano 2,6 milioni di pecore, il 40% di quelle allevate in Italia, che producono quasi 3 milioni di quintali di latte destinato per il 60% alla produzione di pecorino romano (Dop)”