La sindaca di Roma, Virginia Raggi, dovrà proclamare con un’ordinanza la vittoria del “sì’” al referendum consultivo su Atac, quello per la messa a gara del trasporto pubblico romano.
L’ha deciso con una sentenza il Tar del Lazio, nell’ambito di un ricorso proposto da Riccardo Magi, Alessandro Capriccioli e Francesco Mingiardi, personalmente e nella qualità di rappresentanti del comitato “Si Mobilitiamo Roma”.
In caso di “perdurante inottemperanza”, i giudici hanno nominato sin d’ora quale Commissario ad acta il Prefetto di Roma.
Con il ricorso in questione – spiegano i giudici in sentenza – si censurava l’inottemperanza di Roma Capitale e della sindaca Raggi “all’adozione di un provvedimento dichiarativo degli esiti referendari, conclusisi con la vittoria dei ‘SI’, come accertato nel verbale delle operazioni predisposto dall’ufficio centrale per il referendum, con relativa pubblicazione all’albo pretorio e sul sito istituzionale dell’ente, al quale avrebbe dovuto fare seguito la trattazione in seno all’Assemblea Capitolina per l’adozione delle relative determinazioni entro trenta giorni dalla proclamazione degli esiti referendari”.
Una volta proclamati i risultati della consultazione popolare, entro sessanta giorni il presidente dell’Aula, Marcello De Vito, dovrà convocare una seduta dell’Assemblea Capitolina per la discussione politica sull’esito del referendum. Roma Capitale, che dovrà saldare “l’onere del compenso al commissario ad acta” che sarà stabilito con un provvedimento diverso, è stata condannata anche al pagamento delle spese giudiziali, ammontanti a 2.500 euro, e rischia anche un procedimento della Corte dei Conti.