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mercoledì, 8 Ottobre, 2025
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Regionali in Calabria: vince l’astensionismo, movimento di maggioranza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L’autrice esprime un forte sentimento di estraneità rispetto a una politica chiusa in se stessa, generativa di un dissenso sordo che si traduce in crescente astensionismo.

In Calabria, ignorato dai partiti che non fanno assolutamente politica, vince l’astensionismo — movimento di maggioranza (56,78%) — che vuole cambiare sistema, non rendendosi complice dei partiti distanti dal popolo, ignoranti di politica, che ben mascherano e confondono la democrazia con la bandiera dei partiti.

L’intera classe partitica, ambigua, ha abiurato il servire il popolo, servire il bene comune, e i calabresi non ci stanno più ad assecondarli. Lo stadio in cui si trova la Calabria da decenni è noto soprattutto ai calabresi che patiscono inganno e disagio: i gattopardi sanno mimetizzarsi.

Il diritto di non rendersi complici

Chi si astiene esercita un diritto legittimo. È il più legittimo dei diritti non rendersi complici dell’amoralità partitica che, ripeto, non fa politica. La responsabilità etica è la prima qualità che caratterizza la serietà politica. La coscienza al bene si esercita poiché la politica deve servire il popolo con servizi, per questo pagati; e quando ciò non succede, i feudatari abusivi dei partiti si mandano via dalle istituzioni che usano e insultano con un fare irriverente.

Una voce distinta e civile

L’esito delle urne avverte che il popolo sano ha voce e identità, si dissocia rimanendo distinto e distante dal malcostume. Ha voce che grida il diritto ad avere una Calabria politicamente sana, capace.

C’è un movimento di maggioranza in Calabria, parte integrante della società civile, che agisce attivismo sociale dissentendo. Il bene comune ce lo riprendiamo con lo strumento dello spirito di verità, di responsabilità etica con cui deve essere ripulito il territorio: onestà che non si confonde con ‘ndrine, colletti bianchi, grembiulini, saltimbanchi trasmigrati, e un 43,22% — frammentato tra i partiti — asservito al sistema involuto.

 

È tempo di servizio autentico

È tempo di un autentico servizio politico per la Calabria. Non si illudano i trasformisti delle parole, gli squadristi degli accordi a tavolino: la gente che vive i territori e subisce i disagi ha fame di buon senso, verità, onestà; non si fa complice dell’inettitudine.

Ne dovranno prendere atto i partiti: nelle massime rappresentanze dovranno interrogarsi sul perché siano riusciti a non rendersi credibili e ad alimentare sfiducia.

Restituire senso alla politica

Sboccia il sentimento politico in Calabria, quello atto al cambiamento, dedito a servire, frutto del nobile sentimento popolare. Germoglia la poesia costruttiva, voce di umanesimo, di valori sociali che trascendono la concupiscenza in cui è sprofondata.

Si renda senso alla politica poiché chiunque governerà dovrà sapere che non è governatore della Calabria, ma ancora di un sistema insano che non rappresenta la maggioranza dei calabresi.

Occorre prenderne atto!