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mercoledì, 11 Giugno, 2025
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Ripartire dalla base: la proposta degli Atenei Popolari di Arti e Mestieri

Nel contesto di una crisi sistemica, giova scommettere sull’economia civile e sull’apprendimento cooperativo per restituire dignità al lavoro, alla formazione e alla comunità: così nasce l’esperimento APAM promosso da World Lab.

Nel mondo dominato da pochi colossi finanziari e tecnologici, dove l’intelligenza artificiale ridefinisce potere e consenso, si fa sempre più urgente una risposta radicata nella dottrina sociale cristiana. È in questa prospettiva che si attende con speranza la prima enciclica di Papa Leone XIV.

 

Un modello alternativo al turbocapitalismo

Il pensiero dell’economia sociale di mercato appare oggi insufficiente di fronte all’espandersi delle disuguaglianze. Crescono però dal basso proposte ispirate all’economia civile, come quella degli Atenei Popolari di Arti e Mestieri (APAM), avanzata dal gruppo World Lab di Venezia: una scuola-bottega in forma cooperativa, dove formatori e apprendisti sono soci paritari.

Apprendere lavorando, cooperare vivendo

L’APAM propone un modello mutualistico basato sulla produzione di beni essenziali e la remunerazione tramite buoni-sconto. Le attività hanno finalità educative, sociali e ricreative, con una forte componente intergenerazionale. Mariapia Ciaghi lo definisce un “antidoto culturale”, capace di unire sapere pratico, equità e senso del limite.

 

Una proposta per la politica dei territori

Alla luce di queste considerazioni, Ettore Bonalberti invita i movimenti di ispirazione cristiana a sostenere questo progetto come parte integrante dei loro programmi amministrativi. È un’occasione concreta per restituire centralità alle parrocchie, alla formazione professionale e alla solidarietà comunitaria.

👉 Leggi il testo integrale di Ettore Bonalberti su ALEF