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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Russia, Georgia e Ucraina: storie intrecciate dalla Rivoluzione ai tempi d’oggi.

La vicenda di Majakovskij, dal villaggio di Bagdati alla Russia sovietica, incarna l’evoluzione dei Paesi ex-sovietici, tra sogni imperiali infranti e nuovi conflitti nazionali. “La barca dell’amore si è spezzata contro la vita quotidiana”.

Vladimir Vladimirovič Majakovskij nasce il 7 luglio 1893 in Georgia in un villaggio di nome Bagdati (ha la stessa radice di Bagdad e significa “dono di Dio”). Il padre è  Vladimir Konstantinovič Majakovskij, russo di origine cosacca di professione “forestale”; la madre è Aleksandra Alekseevna Pavlenko, Ucraina di professione casalinga. Il 1906, all’età di 13 anni, si trasferisce a Mosca ove si afferma come il Poeta della Rivoluzione bolscevica. Ufficialmente muore suicidandosi il 1930 ; altri storici sostengono che sia stato “suicidato” da sgherri del regime di Stalin.

Dopo la morte del Poeta, il villaggio Bagdati viene chiamato Majakovskij ma nel 1991 riassume il nome originario dopo la fine dell’URSS e la svolta autonomista in Georgia.

Ottobre 2024: la Russia è in guerra da 2 anni con l’Ucraina; si vota in Georgia e si assiste ad uno scontro tra il governo uscente filorusso e l’opposizione filo europea. I risultati elettorali sono contestati.

La vicenda legata  alla vita di Majakovskij forse è la metafora  dell’evoluzione delle storie di Paesi che passano  dall’integrazione o addirittura dalla fusione delle etnie (siamo al tempo dell’ impero russo e regna lo Zar  Nicola II) ai conflitti attuali conseguenti alla dissoluzione del’Unione Sovietica. 

Il sogno della Grande Madre Russia dell’Impero dei Romanoff e l’internazionalismo sovietico (Stalin era georgiano ) si sono dissolti forse irrimediabilmente. Riuscirà lo Zar Vladimir a ricomporre le etnie attraverso le operazioni speciali? Majakovskij direbbe: “La barca dell’amore si è spezzata contro la vita quotidiana”. Ed infatti la Rivoluzione è fallita ed anche il toponimo è stato rimosso.