Salvare il monopattino elettrico dall’incertezza

Un emendamento al decreto “Mille proroghe” vorrebbe reintrodurre i limiti di circolazione

Il monopattino elettrico, uno dei mezzi più utilizzati dalle piattaforme digitali di sharing in tutto il mondo, è nuovamente in una situazione di incertezza. Dopo meno di un mese dalla pubblicazione della legge di bilancio che ne sanciva l’equiparazione ai velocipedi (bicilette ed e-bike) e quindi la circolazione sulle normali sedi stradali, sembra imminente un emendamento al decreto “Mille proroghe” per cambiare di nuovo la norma e reintrodurre il divieto di circolazione dei monopattini al di fuori delle zone pedonali (dove invece andrebbero comunque limitati nella loro velocità), delle piste ciclabili e nelle strade con velocità non superiori ai 30 km/h.

La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile per facilitare la circolazione  di un mezzo ritenuto uno dei pilastri della micromobilità e che già circola liberamente nelle città di paesi europei come Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia sostiene la proposta dell’Osservatorio Sharing mobility, che nel corso del 2019, insieme ai principali operatori del settore, ha elaborato un documento di posizione sul tema, scegliendo una linea che ancora oggi ci sembra equilibrata: permettere la circolazione del monopattino dove circola oggi una e-bike e consentire la guida di questi mezzi a chi ha già compiuto 16 anni.

Riteniamo ancora valida l’impostazione dell’Osservatorio e riteniamo che, se dovessero essere compiute ulteriori modifiche alla Legge di Bilancio 2020, sia essenziale mantenere saldo il principio che, nei centri abitati, i monopattini elettrici possano circolare dove può farlo una e-bike.

Le esperienze estere ci dicono che i monopattini avranno un ruolo di primo piano nell’incoraggiare ulteriormente la tendenza della micromobilità condivisa, essenziale per la riduzione degli impatti ambientali della mobilità urbana.