Sbarra spiega l’atteggiamento della Cisl su sciopero generale e manovra

A “Radio anch’io”, il segretario generale della Cisl ha affermato che lo scontro sullo sciopero si poteva evitare. Nell'intervista, sui contenuti della manovra di bilancio, ha parlato di “luci e ombre”.

Lo scontro col governo sullo sciopero “si poteva sicuramente evitare. La legislazione sulla regolazione del diritto di sciopero è molto chiara, non lascia molto all’immaginazione”, le deroghe per lo sciopero generale “richiedono una piena adesione di tutte le organizzazioni più rappresentative e di tutte le categorie”.

“La legge fissa vincoli precisi per contemperare il diritto costituzionale allo sciopero con quello delle persone a usufruire dei diritti essenziali” ha aggiunto il leader della Cisl “mi sembra che c’è una interpretazione della Commissione che non essendo uno sciopero convocato dalle tre grandi centrali confederali, le sigle più rappresentative, ed essendo spalmato su più giornate, quindi venerdì molte categorie sono esonerate dallo sciopero, non può vedervi applicate alcune regole”.

 

Cisl e Uil “non dico che sbagliano, hanno avviato una procedura.

Noi siamo sempre stati rispettosi come Cisl dei contenuti della legge, si tratta di rispettare le norme nella consapevolezza che le deroghe concesse per gli scioperi generali richiedono una piena adesione di tutte le organizzazioni più rappresentative e di tutte le categorie. Lo sciopero generale non si può proclamare a puntate”.

Lo ha detto stamane il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, intervistato a Radio Anch’io su Rai Radio 1.

Sulle scelte di bilancio la Cisl evidenzia alcuni punti critici. “Vediamo scritte in manovra molte delle rivendicazioni che abbiamo fatto come sindacato unitario e come Cisl in particolare” ha detto. “È importante che ci siano quasi 11 miliardi per la proroga del taglio del cuneo contributivo a 14 milioni di lavoratori per il 2024, sono importanti gli 8 miliardi per aprire i rinnovi dei contratti nella pubblica amministrazione e nella sanità, c’è un intervento forte per la famiglia, c’è l’indicizzazione piena delle pensioni fino a 4 volte il minimo, c’è la proroga della detassazione del salario di produttività.

“Non ci piace la stretta sulle pensioni – ha aggiunto Sbarra – è sbagliata la penalizzazione su quota 103, non si possono modificare le aliquote e i rendimenti sull future pensioni dei medici, dei maestri, del personale degli enti locali, non ci piace la stretta su Ape sociale e opzione donna, non si dà un segnale sulla previdenza dei giovani”.

Insomma, ha concluso Sbarra, “vediamo molte luci che convivono con pesanti ombre”.