Matteo Salvini è colui che ha portato agli estremi il pensiero di Machiavelli e possiamo, quindi, sostenere che oggi il grande pensatore fiorentino ha trovano in Matteo milanese la sua massima espressione.
Forse qualcuno si è scordato, ma val la pena ricordare che il pensatore fiorentino aveva distinto e separato in modo secco l’arte della politica, dalla dimensione etica.
Per parte mia ho sempre visto con sospetto questo metodo inaugurato nel periodo ducale fiorentino. Dopo, con la maturazione del pensiero politico sotto l’egida del cattolicesimo si è cercato di riunificare le due sfere.
È giusto che io ricordi la mia vecchia militanza nella Democrazia Cristiana e, successivamente, nei partiti Popolari di ispirazione cristiana sino ad approdare al Partito Democratico.
In tutta questa mia lunga formazione e militanza politica non mi è mai capitato di leggere o ascoltare un passo dei politici di quelle formazioni ritornare agli schemi Machiavellici. Certo abbiamo vissuto anche pagine in cui furbizie e malcostumi si sono pur registrati, ma non si è mai strappato quel legame tra progetto politico e idea etica. Di questo ne sono certo e rivendico anche la profondità del legame tra le due sfere del comportamento umano.
Oggi, vedere calpestata in modo inumano la dimensione etica tutto a vantaggio della mia politica, fa persino ribrezzo: donne, bambini, gente affaticata, disperata che viene utilizzata per scopi così bassi fa rabbrividire il cuore e la mente.
Non vorrei rammentare cupi momenti della storia europea novecentesca.
Spero tanto che riemerga quella cifra italiana di cui tutti quanti possiamo andare orgogliosi: sensibilità, umanitarismo, solidarietà e cristianità.
Solo in questo modo riusciremo a girare questa triste pagina e rimettere in careggiata una politica che sembra aver ormai smarrito la sua grande tensione verso l’uomo.
Sono convinto che Matteo Salvini, in cuor suo, soffra in modo elevato questo suo gesto che sembra più un capriccio che un pensiero politico.
E nessuno più del capriccioso, sa quanto soffra del suo vizio e quanto sia prigioniero dello stesso.