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venerdì, Marzo 21, 2025
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Sergio Paronetto, lo “stratega” del codice di Camaldoli

Si deve principalmente al lavoro di Giovanni Farese, Stefano Baietti e Tiziano Torresi la ripresa degli studi sul giovane economista e intellettuale cattolico, prematuramente scomparso nel 1945 all’età di 34 anni.

Il nome di Sergio Paronetto è sconosciuto ai più, ma la sua figura e il suo pensiero sono stati determinanti per la storia d’Italia nel secondo Dopoguerra.

Prematuramente scomparso nel 1945 (all’età di 34 anni), Paronetto non farà in tempo a vedere la ricostruzione post-bellica e il boom economico italiano, ma ne è stato – in qualche modo – l’ispiratore e colui che ne ha fornito le basi “ideologiche” e culturali. Responsabile dell’ufficio studi dell’IRI (dove collabora con Donato Menichella e Pasquale Saraceno), da questo punto d’osservazione privilegiato Paronetto approfondisce il rapporto tra politica economica e impresa pubblica, preoccupandosi di adattare il sistema di economia “mista” (pubblico e privato insieme) alla particolare situazione italiana. Pensiamo solo all’esperienza tedesca di economia sociale di mercato, che ha avuto nel cancelliere Ludwig Erhard uno dei suoi ispiratori.

Cresciuto nella FUCI di Montini (caratterizzata dal primato dell’amicizia e da una formazione esigente della propria coscienza), Paronetto è tra le persone più influenti dei Laureati di Azione Cattolica, nonché amico personale e consulente di Alcide De Gasperi. Interessante il rapporto tra i due considerando che, alla caduta del fascismo, lo statista trentino aveva già 65 anni mentre Paronetto era ancora un ragazzo. 

Principale estensore del Codice di Camaldoli (una delle fonti più significative della Costituzione italiana), redattore del programma economico della Democrazia Cristiana nonché consigliere della Santa Sede. In questa occasione, Paronetto fornisce alla Segreteria di Stato vaticana un quadro obiettivo della situazione finanziaria del Paese, che sarà trasmesso a Myron Taylor, inviato speciale in Italia del presidente degli Stati Uniti, Franklin D. Roosevelt.

I suoi articoli “programmatici” comparsi sulla rivista Studium nel 1943-1944, rispettivamente intitolati “Morale professionale del cittadino” e” Professione e Rivoluzione”, suscitano una vasta eco, per il coraggio nel trarre un bilancio della formazione intellettuale della classe dirigente che si appresta a prendere le redini dell’Italia, come pure sulla necessità di una vera e propria rivoluzione del concetto di partecipazione civica per tendere a una compiuta democrazia politica ed economica.

Due studiosi come Giovanni Farese (economista, docente di storia del pensiero economico all’Università Europea di Roma) e Tiziano Torresi (storico, docente di storia delle istituzioni politiche all’Università di Roma Tre) hanno voluto riprendere il pensiero e l’opera di Paronetto per adattarla al contesto attuale. 

Per approfondire

  • Giovanni Farese (con Stefano Baietti) “Sergio Paronetto e il formarsi della Costituzione economica italiana” Rubbettino, Soveria Mannelli, 2012.
  • Tiziano Torresi “Sergio Paronetto: intellettuale cattolico e stratega dello sviluppo” Il Mulino, Bologna, 2018.