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domenica, 26 Ottobre, 2025
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Siamo popolo, siamo progetto: in Veneto si prova a reinventare il centro

Una nuova rappresentanza al centro dello schieramento politico: è la scommessa che punta alla rinascita della tradizione popolare e democratico cristiana nella cornice evocativa del “Veneto bianco”.

Sono trent’anni che in consiglio regionale non sono eletti esponenti della nostra tradizione politico culturale democratico cristiana e popolare. Finalmente alle prossime elezioni regionali avremo la possibilità di inviare a Palazzo Ferro Fini qualche amico di area, grazie all’iniziativa assunta da I Popolari per il Veneto. Il movimento-partito ha avuto tra i protagonisti gli amici Iles Braghetto e Luciano Finesso ed è presieduto dal prof. Silvio Scanagatta, docente dell’Università di Padova.

Il comunicato del movimento

“Fissata al 23 e 24 novembre la data del voto dal presidente uscente Zaia, anche i Popolari per il Veneto annunciano ufficialmente – si legge nel comunicato stampa –  la propria partecipazione alle prossime elezioni regionali del Veneto: si presenteranno con liste autonome, collocate al centro dello schieramento politico. Una scelta – spiegano in una nota stampa – che intende riaffermare una specifica identità veneta, profondamente radicata nelle comunità locali, capace di interpretare le sfide del futuro senza rinunciare alle proprie radici”.

Un progetto territoriale con visione europea

Il presidente Silvio Scanagatta spiega che l’obiettivo dei Popolari è “dare al Veneto una rappresentanza politica autonoma, legata al territorio, capace di promuovere le istanze sociali ed economiche tipiche di questa Regione e di immaginare una visione europea e internazionale di sviluppo e dialogo”.

Tra i punti chiave del programma, il movimento propone una serie di iniziative strategiche tra cui il Grande Porto delle Venezie, hub logistico europeo per i container, con trasporto ferroviario verso il cuore dell’Europa, per decongestionare la direttrice est-ovest e valorizzare il corridoio Venezia-Monaco; sanità territoriale più vicina ai cittadini, con semplificazione della burocrazia delle ULSS, programmazione razionale del sistema ospedaliero e creazione di unità territoriali da 30-60 mila abitanti, con il contributo attivo di sindaci e volontariato; in tema di immigrazione e lavoro, superare il concetto di emergenza, creando percorsi legali e dignitosi di inserimento lavorativo, escludendo strutturalmente le vie illegali; resilienza territoriale, cioè valorizzare la complessità e la ricchezza del tessuto urbano e rurale veneto, trasformando la dimensione locale in una risorsa strategica; scuola autonoma e partecipata, favorendo la nascita di comitati per orientare l’offerta scolastica in linea con le esigenze economiche e sociali del territorio.

Ribelli al destino di sudditanza

Scanagatta, promettendo da parte dei Popolari per il Veneto l’impegno a “governare seriamente”, conclude con lquesta richiesta: “A chi vota, e soprattutto a chi si astiene, di prendere atto che oggi non c’è più tempo da perdere: al Veneto resta il voto per scegliere il proprio futuro. Ribelli al destino di sudditanza imposto dall’attuale classe politica, possiamo realizzare insieme un nuovo Veneto, protagonista in Italia e in Europa”.

Al centro, con la gente

Al centro, dunque, distinti e distanti dalla destra come dalla sinistra, interessati a intercettare il consenso dei tanti che da molto tempo sono renitenti al voto, con l’obiettivo di offrire, partendo dalla base, un programma all’altezza degli interessi e dei valori del ceto medio produttivo e delle classi popolari, come ha sempre fatto la Democrazia Cristiana veneta nella lunga e positiva stagione di guida del “Veneto bianco”. Alla presidenza regionale viene indicato Fabio Bui, già Sindaco di Loreggia e Presidente della Provincia di Padova. La lista si apre anche a persone di realtà e movimenti autonomisti: un’area culturale ben presente e radicata nel nostro territorio che va valorizzata anche sul piano politico e che costituisce una preziosa risorsa di persone e di esperienze associative.

Il Veneto non ha bisogno di slogan

È un progetto politico quello dei Popolari incentrato su persone, comunità locali e responsabilità condivisa: per dare forza ad un soggetto politico regionale, sul modello della Csu bavarese e della Südtiroler Volkspartei. Al di fuori delle logiche dei partiti nazionali.

Dopo l’autonomia negata il Veneto ha bisogno di un voto di speranza per tornare a credere in sé stesso. “Il Veneto non ha bisogno di slogan ma di soluzioni concrete nel segno della sussidiarietà e della valorizzazione dei corpi intermedi – dichiara Bui – Insieme si può restituire al Veneto fiducia, dignità e futuro.

Il Veneto è una modernissima Metropoli internazionale che va governata ponendola al centro dell’Europa sul piano economico e sul piano politico. Dall’Alto Adriatico alla Via della Seta va individuata una strategia europea per il futuro dei trasporti e dell’economia. Una Metropoli diffusa di quasi 5 milioni di abitanti tra verde, comunità e nuove sfide: un aggregato green di comunità che va rafforzato.

Un nuovo rapporto tra formazione e territorio va realizzato per valorizzare i giovani e rispondere alle esigenze del territorio veneto.

Va dato spazio ai nuovi cittadini e avere a cuore persone e comunità per coniugare benessere, qualità della vita, attenzioni alle persone fragili per povertà e malattie.

“Serve superare l’idea dei ‘paroni a casa nostra’ – afferma Bui – e aprire la stagione dei protagonisti a casa nostra, dove il Veneto non debba più accontentarsi delle briciole, ma possa far sentire la propria voce ai tavoli decisionali”.

Le liste in tutti i collegi

Grazie all’alleanza con la componente politica Terra Veneta, si è potuto presentare le liste dei sette collegi provinciali, senza l’obbligo della raccolta delle firme.

Questa la composizione della lista dei Popolari per il Veneto, con i candidati di ogni collegio provinciale. L’impegno adesso è di far conoscere il programma e i candidati alle nostre amiche elettrici e ai nostri amici elettori per garantire alla lista di centro dei Popolari per il Veneto il consenso più ampio, tale da far ritornare finalmente in consiglio regionale rappresentanti della nostra cultura politica.