Ho molto apprezzato il ricordo del card. Achille Silvestrini, che Il Domani d’Italia ha ripreso dall’Osservatore Romano.

Mi ha sempre accolto con amicizia e simpatia fin dalla mia giovinezza. Ho a lungo giocato da ragazzo a Villa Nazareth fin dai tempi dell’allora mons. Tardini. Mi ha spesso incoraggiato nei miei primi passi nello studio della storia.

Amico strettissimo di don Emilio Gandolfo, mia guida spirituale, ho conosciuto direttamente l’impegno che metteva nell’esercizio della sua paternità nel seguire gli studi dei suoi giovani amici ospiti di Villa Nazareth.

Amico assai vicino all’amb. Luigi Vittorio Ferraris, morto lo scorso anno, accettò il mio invito ad un incontro di entrambi all’allora università “Pro Deo” sul problema della sicurezza in Europa. Venne su mio invito a testimoniare su talune sue esperienze spirituali e diplomatiche anche alla Lumsa.

Un vero sacerdote, frutto della grande fucina di vocazioni della sua Faenza. Amico di molti intellettuali e uomini politici italiani, fra i quali ricordo particolarmente Pietro Scoppola, Gabriele De Rosa, Gennaro Acquaviva, Mario Pomilio e il poeta Mario Luzi.

È stato un vero sacerdote, guida spirituale e culturale di generazioni di giovani. Il Padre lo accoglierà con gioia nella vera pace eterna.