Simona Monti, inaugurata una “farfalla” nella sua Magliano Sabina.  

A soli 33 anni, Simona morì nell'attentato terroristico avvenuto il 1° luglio 2016 a Dacca (Bangladesh). Il sindaco Falcetta l’ha ricordata ieri inaugurando in sua memoria una installazione raffigurante una farfalla.

Simona lavorava come responsabile del controllo qualità per una ditta tessile italiana con sede nella capitale bengalese. Quella sera, si trovava al Holey Artisan Bakery, un ristorante frequentato da stranieri, insieme ad amici e colleghi per una cena di saluto prima di tornare in Italia.Alle 21:30 circa, un commando di 5 terroristi affiliati all’ISIS fece irruzione nel locale, prendendo in ostaggio le persone presenti. Seguì un’estenuante assedio durato 10 ore, al termine del quale le forze speciali bengalesi uccisero i terroristi liberando gli ostaggi sopravvissuti.

Simona Monti, purtroppo, non ce la fece. Si trovava al sesto piano dell’edificio, dove i terroristi uccisero la maggior parte delle vittime. Era incinta di cinque mesi e portava in grembo il suo primo figlio, che avrebbe chiamato Michelangelo.

La sua morte, insieme a quella degli altri connazionali e delle altre vittime innocenti, sconvolse l’Italia e il mondo intero. Simona viene ricordata come una donna solare, altruista e piena di vita, con un grande amore per il suo lavoro e per il Bangladesh, paese che l’aveva accolta a braccia aperte.

A Magliano Sabina, il suo paese natale, ieri le è stato dedicato un monumento che raffigura una farfalla, scelta come simbolo della sua voglia di volare leggera, per capire ed essere capita.

Di seguito riportiamo le parole pronunciate dal sindaco Giulio Falcetta

Prima di essere una Comunità ferita, sofferente…la  Comunità che l’ha persa…siamo…chi l’ha conosciuta, cresciuta: ne ha apprezzato le doti e capito le fragilità, chi ne ha condiviso le gioie, le amicizie e apprezzato il coraggio e la voglia di vivere.

Oggi celebriamo chi è Simona, non lasciamo spazio a chi ce ne ha privato. Io non so se Le piacerebbe una istallazione in suo nome, ma so per certo che a noi piace averla qui, accanto…ancora una volta.

Ci piace pensare di poter sedere con Lei e ascoltarla mentre racconta di persone conosciute sulle Ande, in Australia, in Cina, in tutta Europa e poi in Bangladesh…l’ultimo viaggio…l’ultimo lavoro.

Stava tornando e già si preparava ad una nuova avventura, forse la più grande, sicuramente la più bella…la maternità. Tante le amicizie incontrate lungo il cammino, tanti i sogni.

Uno spirito libero Simona, una di quelle persone che non riesci a catalogare, a imbrigliare a fermare. Ma che quando capita di starle accanto ti spinge ad alzarti, a oltrepassare limiti immaginari, a vivere…e questo susciterà a chi qui siederà.

Questo luogo è un posto del cuore…orientato verso l’alba, verso un nuovo giorno, un nuovo viaggio, una nuova avventura, un nuovo volo…ed è così che consegnamo Simona all’eternità. Come una farfalla che alza le ali, tra sogno e realtà.