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mercoledì, Marzo 26, 2025
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Single e adozioni, prevale il sostegno all’accoglienza dei bambini senza famiglia

È il momento di continuare a lottare affinché l’adozione sia un diritto basato sull’amore e non sulle formalità burocratiche. Perché ogni bambino merita una famiglia, indipendentemente da chi la componga.

Quando parliamo di adozioni, parliamo di amore, speranza e futuro. Ogni bambino ha il diritto di crescere in una famiglia che lo ami, lo protegga e lo aiuti a costruire il proprio domani. Eppure, esistono ancora oggi barriere che rendono difficile questo percorso. Pensiamo ai tanti bambini abbandonati, a quelli che hanno perso i genitori a causa di guerre, povertà o tragédie. Sono anime innocenti che chiedono solo di essere accolte, di trovare qualcuno che si prenda cura di loro. Bambini che hanno perso tutto, ma che potrebbero ritrovare una speranza grazie a chi è disposto ad amarli e crescerli con responsabilità.

L’adozione da parte di single non toglie nulla a nessuno; anzi, offre nuove possibilità a chi ha già sofferto troppo. Se una persona ha l’amore, la stabilità e il desiderio di offrirgli una casa, perché impedirglielo solo perché è single? Perché ostacolare un gesto tanto nobile? Fino a poco tempo fa, questo sembrava impossibile, ma finalmente è arrivata la svolta: la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto di adottare anche ai single, almeno per quanto riguarda i minori stranieri. Una decisione storica che mette al centro l’interesse del bambino e apre le porte a una maggiore inclusione e giustizia sociale.

Con questa sentenza si apre quindi una nuova strada, che potrebbe portare a un cambiamento ampio e duraturo. Essa rappresenta un riconoscimento fondamentale: ciò che conta non è lo stato civile dell’adottante, ma la sua capacità di dare amore, sicurezza e stabilità. È una vittoria di civiltà che speriamo possa estendersi presto a livello nazionale e a tutti i minori, senza distinzioni. 

Ma c’è un altro problema di cui si parla troppo poco: il costo dell’adozione. Adottare un bambino può costare tra i 17.000 e i 25.000 euro, cifre altissime che scoraggiano molte persone. È assurdo che per dare una speranza a un bambino abbandonato si debba affrontare una spesa così elevata. L’adozione non dovrebbe essere un lusso per pochi, ma un diritto accessibile a chiunque desideri offrire amore e protezione. È paradossale che, in un mondo dove si parla tanto di diritti e solidarietà, l’adozione venga trasformata in un privilegio per pochi. 

L’amore non dovrebbe avere un prezzo. Aiutare un bambino in difficoltà non dovrebbe essere un privilegio riservato solo a chi può permetterselo economicamente. Adottare non dovrebbe mai essere un privilegio per pochi, né tantomeno un lusso per chi può affrontare costi elevati. La speranza è che questa decisione della Consulta apra la strada a un sistema più equo, dove l’unico criterio per adottare sia la volontà e la capacità di garantire un futuro migliore a un bambino che ne ha bisogno.

Oggi celebriamo un importante passo avanti, ma la strada è ancora lunga. Occorre un impegno concreto. È il momento di continuare a lottare affinché l’adozione sia un diritto basato sull’amore e non sulle formalità burocratiche. Perché ogni bambino merita una famiglia, indipendentemente da chi la componga. Un futuro felice e umano non dovrebbe dipendere da un assegno, ma dal cuore di chi sceglie di essere genitore. Come ha detto giustamente Papa Giovanni Paolo II: “La misura di una società si trova nel modo in cui tratta i suoi membri più deboli.” 

A mio avviso, garantire che tutti i bambini, senza distinzione, abbiano il diritto di essere adottati da chi li ama è la vera misura della giustizia sociale. Non si tratta di un privilegio per pochi, ma di un diritto universale che deve essere garantito a tutti.