Ha la data del 27 dicembre scorso il decreto del ministero dell’Ambiente, registrato poi alla Corte dei Conti e nei giorni scorsi notificato alle regioni del Bacino Padano, che ripartisce 180 milioni di euro per interventi anti smog.
Il decreto istituisce un programma di finanziamento per interventi volti a promuovere tra l’altro il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale, e conseguentemente la qualità dell’aria nel territorio delle regioni interessate. Al programma è destinato la somma complessiva di 180 milioni di euro, suddivisi per annualità fino al 2022.
“Lo smog è un problema enorme e ormai cronicizzato in un’area fortemente esposta come il Bacino Padano. Affrontarlo è una nostra priorità e queste sono risorse immediatamente disponibili. Rispondiamo con i fatti alle polemiche sterili– afferma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – Mi aspetto adesso che le regioni presentino presto i progetti, per poter finalmente procedere all’attuazione di azioni efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria in particolare nei grandi centri urbani. Lo dobbiamo ai cittadini e all’ambiente”.
Le risorse sono assegnate alle Regioni del Bacino Padano sulla base di una ripartizione concordata dagli assessori all’Ambiente delle regioni interessate, e che considera la popolazione residente e la ricorrenza dei superamenti dei valori limite del biossido di azoto e PM10.
In particolare: all’Emilia Romagna sono assegnati 39,3 milioni; alla Lombardia 60,5; oltre 39 milioni al Piemonte e oltre 41 al Veneto
Entro 120 giorni dalla registrazione del decreto, le regioni del Bacino Padano dovranno presentare al Ministero dell’Ambiente i progetti che illustrino gli interventi da attuare, che verranno poi sottoposti entro 45 giorni ad approvazione per la successiva ripartizione dei fondi.
Tra gli interventi soggetti a finanziamento figurano:
– l’acquisto di veicoli di categoria M2 o M3 elettrici destinati al potenziamento del servizio di trasporto pubblico locale urbano e suburbano;
– l’acquisto di veicoli di categoria M2 o M3 destinati al trasporto pubblico locale urbano e suburbano ad alimentazione elettrica o alimentati con combustibili alternativi;
– l’acquisto di veicoli di categoria M2 o M3 di classe di omologazione Euro VI destinati al trasporto pubblico urbano e suburbano nel territorio di Comuni caratterizzati da un campo di variazione altimetrica rilevata dal Modello Digitale di Elevazione (DEM) superiore a 400 metri, con contestuale rottamazione di un eguale numero di veicoli di categoria M2 o M3, aventi classe di omologazione Euro IV od inferiore e destinati al trasporto pubblico urbano o suburbano;
– l’acquisto di veicoli di categoria M2 o M3 elettrici o di omologazione Euro VI destinati al trasporto pubblico interurbano con contestuale rottamazione di un uguale numero di veicoli di categoria M2 o M3, aventi classe di omologazione Euro IV od inferiore e destinati al trasporto pubblico interurbano;
– l’acquisto di navi per la navigazione interna (es. vaporetti e unità navali per il trasporto pubblico) elettriche o che rispettino i limiti di emissione della Fase V del Regolamento (UE) 2016/1628 con contestuale rottamazione di un eguale numero di navi aventi livelli di emissione pari od inferiore alle precedenti fasi;
– l’acquisto e posa in opera di impianti per il controllo della circolazione dei veicoli e relativi sistemi di informazione e gestione in zone a traffico limitato (di seguito ZTL) o nelle aree soggette a disposizioni di limitazioni della circolazione per motivi ambientali in base alle disposizioni delle singole regioni.