Credo fermamente che il processo di integrazione europea non possa non andare avanti. Credo però che per favorire questo processo occorra non abbandonare la strada politica, cioè generale, multilaterale nella soluzione dei problemi.
Occorre perciò gradualità nell’approccio, cioè saper porre nei vari momenti del processo la concentrazione di tutta la nostra attenzione sui problemi che si presentano via via maturi a una soluzione condivisa dai vari Paesi. Ed occorre quindi una costante attenzione a tutte le problematiche in atto per saper cogliere quelle sulle quali si può stringere un consenso tra i tanti partners.
So che non tutti i problemi hanno lo stesso peso specifico. Ma occorre fare di necessità virtù, apprendendo fino in fondo il metodo di pensiero e di azione insegnatoci da Aldo Moro. Se infatti il problema fondamentale del processo di integrazione europea è di carattere politico, bisogna avere attenzione a tutti gli aspetti di tale processo, dando cioè via via il sostegno a quelli che lo sviluppo storico ci offre come utili al momento per compiere ulteriori passi in avanti, anche con temporaneo sacrificio per le nostre eventuali legittime preferenze.
Tempo verrà, se il processo europeo è politico, cioè generale, perché anche le problematiche a noi più care potranno trovare più facile accoglienza. Spesso è necessario fare di necessità virtù. Un poco di atteggiamento ottimista e lungimirante non guasta. Passi in avanti nel processo libero e democratico di integrazione europea, in qualunque campo realizzati, portano a un rafforzamento di questa nostra casa comune, con un vantaggio indiretto certo per un Paese con la debolezza politica, istituzionale ed economica come il Nostro.
Da soli naufragheremmo nel vasto e pericoloso oceano della globalizzazione del Pianeta in atto per un processo storico di lunghissimo periodo. E anche una frantumazione del poco di Europa unita già realizzata sarebbe per noi fatale. Abbiamo bisogno di molto coraggio che solo la speranza e la buona volontà ci possono dare.