Al giorno d’oggi, metà Europa sta sotto il dominio russo. […] Da sempre, la Russia ha inseguito una forte politica espansiva panslavistica. Questa spinta all’espansione del suo potere è stata oltremodo rafforzata nel passaggio alla forma di Stato comunista o meglio totalitarista, alla dittatura. Ogni dittatura ha nella sua intima essenza l’esigenza e l’impulso di allargare il proprio potere. Questa spinta al dominio si mostra innanzitutto nel suo riarmo molto forte e rapido. […] La furia di dominio della Russia si mostra però soprattutto nel tentativo di rendere succubi altre nazioni, in una misura mai conosciuta nella storia. […] Essa è un pericolo esiziale, perché fa una politica e cerca di diffondere opinioni e metodi politici basati su un’ideologia che è diametralmente opposta alla nostra visione cristiana del mondo. Mentre noi ci basiamo sul principio che né lo Stato né il potere fungono da suprema misura di tutte le cose, la Russia sovietica parte dal presupposto che la persona umana non ha dignità né diritti, e che lo Stato, o meglio quelli che hanno lo Stato in mano, possono esercitare il loro dominio senza limiti e arbitrariamente su tutto ciò che porta volto umano. […]
Salvare l’Occidente, salvare la cultura cristiana sarà un compito che dipenderà in modo decisivo anche dall’unione delle forze politiche che si ritrovano sul terreno del cristianesimo. E queste forze cristiane, Signore e Signori miei, sono molto più forti di quanto sappiamo. Basta riferirsi ai partiti cristiani in Italia, in Francia, in Svizzera, in Lussemburgo, in Belgio, Olanda, Austria e in Germania. In un punto siamo però in svantaggio, e con dispiacere devo dirlo, rispetto ai partiti che non credono come noi nella forza vincente del patrimonio intellettuale cristiano. Essi si sono riusciti a organizzare a livello internazionale molto più fortemente di quanto siamo riusciti noi. […] Un’unione più forte dei partiti cristiani gioverà in modo decisivo al nostro lavoro dedicato al nostro fine comune, e così aiuterà noi tutti. Ma soprattutto da una tale cooperazione ne trarrà frutto l’integrazione politica dell’Europa. L’integrazione politica dell’Europa non è soltanto un compito tra la Francia e la Germania. Certamente un accordo tra la Francia e la Germania, un’intesa duratura, costituisce un presupposto di questa integrazione dell’Europa. Ma l’integrazione dell’Europa è qualcosa di più grande e di più ampio. Ad essa appartengono, al di là della Francia e della Germania, anche l’Italia, il Benelux, l’Austria e – qualora possibile – anche i Paesi nordici e l’Inghilterra. E quest’integrazione dell’Europa deve essere raggiunta se vogliamo salvare la cultura occidentale e l’Europa cristiana. L’integrazione dell’Europa è l’unica possibile salvezza dell’Occidente cristiano. […]
La spinta dei popoli europei all’autoconservazione richiede imperiosamente la difesa della nostra concezione di vita da parte di noi tutti che siamo minacciati alla stessa maniera. Questo impegno, questo obbligo interiore, che abbiamo, cioè l’unione dell’Europa in una comunità forte di pace e di difesa, per darci un sostegno nei confronti della minaccia dall’Est, deve essere assoluto in noi tutti. Altrimenti non abbiamo compreso né capito il compito che il nostro tempo pone a noi e soprattutto ai partiti cristiani. Nella realizzazione del Piano Schuman, nella creazione di una Comunità Europea di Difesa, cioè nella creazione di un esercito europeo, ma attenzione: non di un esercito di coalizione europea, vedo la via più sicura e unica per creare un’Europa integrata e per creare un fronte forte di cui abbiamo bisogno nei confronti della pressione sovietica. È l’unica via per scampare al pericolo della nostra libertà e di tutto ciò che teniamo di santo e caro, e per salvare la pace. Non salveremo la pace lasciando andare le cose come vanno. […] Una tale unione dell’Europa non può mai essere di natura aggressiva: può essere soltanto una cittadella della pace, una protezione della pace, e tale sarà. […]
Come tedesco, come europeo e come cristiano ho il desiderio più ardente – e questo è il fine più nobile del mio lavoro – di raggiungere un’unione europea di popoli liberi e uguali per la salvaguardia della libertà e della pace in Europa e nel mondo intero.
Tratto da K. Adenauer, Reden 1917-1967. Eine Auswahl, a cura di H.-P. Schwarz, Deutsche Verlags-Anstalt, Stuttgart 1975, pp. 224-232.