Studio Ambrosetti, luci e ombre nel programma di spesa del Pnrr.

La ricerca, promossa da The European House Ambrosetti, rileva quanto alcune misure contrastino con gli impegni di riduzione delle diseguaglianze. Ad esempio, la proposta di revisione dell'Irpef danneggia alcune fasce di lavoratori.

LOsservatorio Pnrr, promosso da The European House Ambrosetti, ha stimato che gli investimenti previsti dal Piano con impatti diretti sulle disuguaglianze ammontano a 24 miliardi di euro (il 12,5% del totale). Considerando anche gli investimenti che potrebbero, indirettamente, incidere sulle disuguaglianze (ad esempio l’Alta Velocità al Sud, che potrebbe incidere sulle disuguaglianze territoriali), il totale sale a 39 miliardi (20,3%). Alcune fra le principali misure hanno in realtà effetti peggiorativi: con riferimento alle disuguaglianze di reddito, la proposta revisione dell’Irpef danneggia i lavoratori con reddito fra 15 e 30mila euro. L’estensione della flat tax invece amplia ulteriormente il divario fiscale fra lavoratori dipendenti e autonomi agendo su una fascia molto ristretta della popolazione (il 4,9% delle partite Iva).

Su altri fronti, invece, il Piano potrebbe avere degli impatti positivi: il potenziamento dei centri per l’impiego consentirebbe l`attivazione di oltre 240.000 posti di lavoro.

Intanto, si legge ancora nello studio, il tasso di avanzamento della spesa del Pnrr a giugno è pari al 13,4% del totale, significativamente eterogeneo fra missioni. Escludendo le spese relative agli incentivi fiscali (Ecobonus-Sismabonus, Transizione 4.0 e tax credit per il miglioramento delle infrastrutture di ricettività), che configurandosi come crediti d’imposta non richiedono un intervento attivo della PA, la spesa sostenuta a inizio 2023 ammonta 10,5 miliardi, con un tasso di progresso nell’attuazione finanziaria del Piano pari a 6,4%.

La prima necessità per garantire lefficace implementazione del Pnrr e risolvere le lentezze amministrative è combattere la cosiddetta “paura della firma”, un fenomeno particolarmente diffuso nella pubblica amministrazione italiana, in particolare tra i piccoli enti locali. Il timore di azioni di responsabilità, legato alla gestione di progetti strategici di grande rilevanza economica, può paralizzare l’azione amministrativa e rallentare l’attuazione del PNRR.Per contrastare questo fenomeno, Ambrosetti Club auspica un ruolo della Corte dei Conti come organo consultivo e di controllo preventivo, con l’idea di creare un ambiente di certezza giuridica in cui gli enti locali possano chiedere un parere preventivo, al fine di consentire una maggiore sicurezza e tempestività nell’adozione delle decisioni.

Fonte: Askanews