Bruxelles, 23 ott. (askanews) – Le normative europee contro il cambiamento climatico “non possono distruggere l’industria”, e il regolamento sulle emissioni delle auto va cambiato, perché se resta così com’è “rischia di far perdere 70.000 posti di lavoro in Italia”. Lo ha detto oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti a margine del pre-vertice del Ppe che precede il Consiglio europeo.
Sulla contrarietà allo stop ai motori endotermici, visto come conseguenza dell’obiettivo zero emissioni nette previsto per il 2035 dal regolamento Ue sulle emissioni di CO2 dai veicoli nuovi, “la posizione del Ppe è stata sempre molto chiara: al congresso del Partito – ha ricordato Tajani – abbiamo approvato un documento che era stato presentato da Forza Italia, da me, e poi è diventato un documento alla presidenza, dove si parlava di politica industriale, una politica industriale che è chiaro che deve essere parte della lotta al cambiamento climatico”.
La lotta al cambiamento climatico, ha continuato il ministro, “non può distruggere l’industria e tanto meno distruggere l’agricoltura; quindi la parte delle auto deve essere assolutamente rivista. Noi siamo un continente che produce auto, dove l’industria dell’automotive e tutto l’indotto svolgono un ruolo importante. Se rimane la norma attuale così come è stata approvata, che io non votai all’epoca, quando ero deputato europeo, noi rischiamo di perdere nel 2035 – ha avvertito Tajani – 70.000 posti di lavoro in Italia. E poi chi glielo va a raccontare alle famiglie? Quindi l’appello deve essere fatto anche alle forze socialiste che continuano a insistere su certe posizioni che sono contro i lavoratori, contro gli operai”. “Quando si fa la lotta al cambiamento climatico – ha insistito il ministro – non si può non tenere conto della questione sociale, perché se non si tiene conto della questione sociale, si fa ideologia, ma poi non si fa buona politica e non si guarda all’interesse dei cittadini”.
A una domanda sui casi sempre più frequenti di votazioni al Parlamento europeo in cui la maggioranza che aveva sostenuto Ursula von der Leyen si spacca, con il Ppe che vota insieme all’estrema destra e contro i Socialisti e i Liberali, Tajani ha risposto: “Ma la maggioranza che cos’è? La maggioranza variabile, quella che c’è nelle posizioni europee. La posizione del Ppe è chiara: noi andiamo avanti per la nostra strada. E’ una politica a favore dell’industria, un’industria che non deve essere inquinante, ma serve il tempo necessario per trasformarla”.