Tante mulieres progressiste sbaragliano le truppe di Cleopatra/Meloni.

Sono state elette nel segno di un possibile cambiamento “di aria”, quella che in provincia si fa sempre più pesante: hanno sconfitto gli ufficiali uomini di Cleopatra, poco accorta, mandati lì tanto per...

Cleopatra debet timere mulieres, quia ab illis generatur mutatio… inizia così la lettera che un accorato Cesare scrive a Cleopatra mettendola in guardia da quanto sta succedendo nelle provincie dell’Impero. La regina Cleopatra/Meloni ha iniziato spavalda il suo comando, apostrofando in malo modo la svizzera Schlein, che lei “..non è donna che si fa sottomettere dagli uomini”, sapendo tutti che lei stessa si è fatta valere con imperio come capo indiscusso e di fatto facendo terra bruciata per le pochissime donne del suo gruppo ha cui è affidato un compito, uno qualsiasi: gli uomini, invece, tutti gregari. Dietro di lei c’è un grande spazio vuoto, poi iniziano i vari ufficiali e sottoufficiali, per perdersi lontano nella anonima truppa.

Le donne di quelli che “stiamo a vedere quanto dura il viaggio della regina Cleopatra/Meloni”, cercando essi una ragione dell’incomprensibile successo della regina tra la plebe dell’Impero, hanno deciso, proprio le donne, che la “cosa pubblica” – oscura occupazione di cui gli uomini vanno orgogliosi e che chiamano brevemente politica – poteva rivestire un qualche interesse degno dell’impegno personale. E nella modalità tutta femminile di ognuna per sé, sono scese in politica con l’intento di conquistare le poltrone messe a disposizione. E ci sono riuscite bene. La plebe le ha elette nel segno di un possibile cambiamento “di aria”, quella che in provincia si fa sempre più pesante: hanno sconfitto gli ufficiali uomini di Cleopatra, poco accorta, mandati lì tanto per…

La regina Cleopatra/Meloni non le ha prese in considerazione e continua a pensare che sono un fenomeno local, tanto stanno nelle periferie dell’Impero di Cesare; ma queste “mulieres” non sono amiche e nemmeno innocue, daranno battaglia proprio su quel progetto di riordino delle province imperiali che va sotto il nome di “differentia autonomiae”, che quando a Cesare l’hanno spiegato il poveretto si è sentito male. Tutto l’Impero si regge sul sistema delle tasse a Roma e poi sulla redistribuzione alle provincie, qui invece le tasse restano nelle province e servono per la gente del luogo, a Roma vanno…se avanza qualcosa. Quello che Cesare ha unito con i risultati delle tante guerre condotte, la regina Cleopatra/Meloni sfascia in men che non si dica, e le neo elette “mulieres” sono inaspettatamente un aiuto proprio a Cesare che l’Impero lo vuole unito e non frantumato secondo “reditus et tributa”.

Non va meglio nelle alleanze del vasto continente imperiale. La regina non si è accorta che la “mulier” Ursula dei Galli Germani, è intenzionata a restare per un altro quinquennium, e  sono i baci, abbracci, strette di mano tra le donne che fanno la differenza. Perché a differenza degli uomini che negli stessi gesti vedono consolidata fiducia e appartenenza di gruppo, le donne, le cui relazioni si basano su sentimenti quali l’empatia e la vicinanza di vissuto personale, vedono solo momenti di pura e formale cortesia. Quanti baci sulle guance, abbracci e strette di mano ci saranno stati tra la Regina e Ursula? Moltissimi ma nessuno vero. “Time mulieres”, ricorda Cesare, perché forse da esse potresti finire “sottomessa”. Vale.