30.3 C
Roma
sabato, 20 Settembre, 2025
Home GiornaleRating: gli applausi di Fitch e i moniti dell’FMI: la destra di...

Rating: gli applausi di Fitch e i moniti dell’FMI: la destra di Meloni e Giorgetti ha un piano economico credibile?

Fitch premia i conti pubblici italiani con un upgrade del rating. Ma l’FMI avverte: senza produttività e riforme il futuro resta incerto. E il governo italiano appare privo di una visione.

Fitch ha alzato il rating sovrano dellItalia da BBB a BBB+, con outlook stabile. Un riconoscimento che il governo ha accolto come un successo politico.

Deficit, riduzione migliore delle aspettative

Lagenzia sottolinea la riduzione del deficit al 3,4% del Pil nel 2024, meglio del previsto, e la stabilità politica come elementi che rafforzano la resilienza del Paese. Il rispetto delle nuove regole europee di bilancio ha contato molto: investitori e mercati vedono in Roma un interlocutore disciplinato e prevedibile.Dietro lapplauso c’è quindi la capacità di Giorgetti di mantenere i conti in ordine e di Meloni di garantire una maggioranza solida. È un segnale utile per il costo del debito, che resta fra i più alti dEuropa, ma non scioglie i nodi di fondo.

Lammonimento del FMI

Molto diverso il tono del Fondo monetario internazionale. «LItalia ha bisogno di maggiore produttività e più persone che lavorino osserva Lone Christiansen, capo missione per lItalia . Sebbene leconomia abbia dimostrato una relativa resilienza, il Paese deve compensare il calo del numero di persone in età lavorativa e la carenza di professionisti altamente qualificati».La diagnosi è netta: «Malgrado lincertezza globale, leconomia italiana ha registrato risultati migliori del previsto, con un avanzo primario pari allo 0,4% del Pil. Tuttavia, le tensioni commerciali hanno aggravato i rischi, considerando in particolare la grande propensione allesportazione. La crescita di lungo periodo è limitata dalla bassa produttività, dalla carenza di professionisti e dal declino demografico».

Il messaggio è chiaro: i conti in ordine non bastano, serve un progetto per il lavoro e la crescita.

Un governo senza bussola?

È qui che si apre il paradosso. Fitch certifica la solidità dei numeri, lFMI segnala lurgenza di riforme strutturali, ma il governo di destra sembra privo di una strategia. Non c’è un piano per aumentare la produttività, né per contrastare il declino demografico, né per rafforzare capitale umano e innovazione.

Meloni e Giorgetti si muovono come buoni contabili, capaci di rispettare vincoli e incassare plausi dalle agenzie di rating. Ma oltre questo, dov’è la politica economica? Può bastare larte di amministrare il presente, quando il Paese ha urgente bisogno di una visione per il futuro?