Nella mostra triestina sono presentate per la prima volta accanto alle opere più conosciute dell’artista, la serie I giorni della Creazione, sei xilografie che raccontano la Creazione del Mondo.
Il genio di Escher, artista scomparso nel 1972, uno dei ‘grandi artisti’ celebrati a livello mondiale ha determinato un linguaggio unico fatto di mondi immaginari, essenzialmente mondi impossibili, in cui confluiscono arte, matematica, filosofia, ed altro ancora, oggetto di culto degli anni ‘70. Ma è solo negli anni ‘90 che Escher inizia ad avere grande successo intercettando una fascia di pubblico sempre più ampia.
Escher nasce nel 1898 in Olanda e vi muore nel 1972. Nel 1922 visita per la prima volta l’Italia, dove poi visse per molti anni, visitandola da nord a sud e rappresentandola in molte sue opere. Inquieto, riservato e indubbiamente geniale, Escher nelle sue celebri incisioni e litografie crea un mondo unico, immaginifico, impossibile, dove confluiscono arte, matematica, scienza, fisica, design. Scoperto dal grande pubblico negli ultimi anni, è diventato uno degli artisti più amati in tutto il mondo, tanto che le mostre a lui dedicate hanno battuto ogni record di visitatori.