Roma, 17 giu. (askanews) – La Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte con l’obiettivo di rilanciare le cartolarizzazioni di prestiti bancari, semplificando le relative procedure e rendendole meno costose.
Queste operazioni consentono alle banche di “riconfezionare” dei crediti in titoli, per poterli poi rivendere sul mercato, svincolando così capitale da impiegare nell’economia reale. Tuttavia nella Ue il mercato è praticamente fermo da anni, retaggio della pessima reputazione di questi titoli a seguito della crisi subprime negli Usa.
La proposta di Bruxelles intende operare a vari livelli, tra cui sulla normativa specifica riguardante le cartolarizzazioni; sui requisiti patrimoniali e di rating e inoltre, spiega la Commissione con un comunicato, si vuole fare leva sui sulle regole dei tassi di copertura di liquidità correlati a queste operazioni.
Un elemento rilevante per l’Italia è nel fatto che l’abbasamento dei requisiti di rating, assieme all’ammorbidimento dei parametri sulla “due diligence”, punta a favorire le cartolarizzazioni anche di prestiti concessi alle Pmi. Peraltro su queste ultime vigeva un requisito di omogeneità che ora verrebbe a sua volta attenuato, includendo nel pacchetto cartolarizzabile anche una quota di prestiti a grandi imprese. Infine, queste operazioni potranno essere eseguite anche da banche medie, non sono dalle banche più grandi.
Il tutto mentre l’Ue si trova nell’esigenza di rastrellare capitali per finanziare tutta una serie di iniziative, che vanno dalle transizioni digitali e sull’energia, all’aumento delle spese su armamenti e difesa, per cui si rende necessario un maggiore ricorso ai mercati.
Le cartolarizzazioni restano frenate dai gravi danni reputazionali dovuti al loro ampio uso prima della crisi dei mutui subprime negli Usa. Nel primo decennio del 2000 tramite queste procedure vennero messi in circolazione titoli emessi da banche spesso con livelli di rating elevati, dai quali i titoli stessi beneficiavano, ma che avevano come sottostante prestiti con scarsi o inesistenti livelli di garanzie di rimborso.
Un ulteriore elemento di revisione è rappresentato da una maggiore proporzionalità al rischio (risk sensitivity) dell’attivo sottostante delle procedute di cartolarizzazione, secondo i propositi della Ue puntando anche a preservare la stabilità finanziaria. Le proposte sono state presentate dalla commissaria Ue ai servizi finanziari, Maria Luis Albuquerque.(fonte immagine: European Union).