In meno di due settimane la presidenza brasiliana di turno dei Brics ha dato due annunci che incidono in modo significativo sugli equilibri globali. Il primo il 6 gennaio scorso, riguardo all’entrata nei Brics dell’Indonesia come membro a pieno titolo. Il secondo il 17 gennaio scorso sull’ingresso ufficiale della Nigeria, come Paese partner.
Questo “gigante” africano, che con i suoi 230 milioni di abitanti è il sesto Paese più popoloso del mondo e il primo dell’Africa, oltre ad essere ricchissimo di risorse energetiche e naturali, diviene così il nono Paese partner del Coordinamento Brics, spostando ancora di più, insieme ai dieci Paesi membri a pieno titolo, l’ago della bilancia per popolazione, per età media, per possesso di fonti energetiche, a favore dei Brics, accentuando il divario con il G7. E contribuisce a rafforzare in seno ai Brics, come auspicato in particolare dalla presidenza di turno brasiliana, il peso dei Paesi del Sud del mondo, l’ex Terzo Mondo ora in cerca di riscatto e di sviluppo.
La Nigeria è una fra le più grandi economie dell’Africa, ricca di petrolio e gas, e con un potenziale di crescita che ha attirato l’attenzione di molti investitori internazionali. L’ingresso nei Brics rappresenta un’opportunità per il Paese di diversificare ulteriormente la sua economia, riducendo la sua dipendenza dai settori estrattivi e promuovendo investimenti in settori come l’agricoltura, l’industria e la tecnologia.
I Brics sono stati costituiti sulla base dell’idea di promuovere la cooperazione tra economie emergenti, promuovendo la riforma delle istituzioni globali. La Nigeria, con il suo mercato in espansione e la sua popolazione giovane, può dare ulteriore intensità a questo processo.
L’ingresso della Nigeria nei Brics porterà a un incremento significativo degli scambi commerciali tra i Paesi membri e partner Brics. Investimenti (in primis quello della New Development Bank) e tecnologie dai Paesi Brics, contribuiranno ancor più speditamente alla crescita delle infrastrutture, alla modernizzazione del Paese africano, e al rafforzamento della sua autosufficienza alimentare.
Politicamente, l’adesione ai Brics consente alla Nigeria di accrescere il suo ruolo nel continente africano e di avere una voce più forte su questioni globali, come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e le sfide per una governance mondiale maggiormente inclusiva ed equa.
L’entrata della Nigeria nei Brics rappresenta dunque, una svolta di portata storica sia per questa nazione che per il continente africano nel suo insieme. Con opportunità di crescita economica e una piattaforma che si sta rivelando stabile, valida ed attrattiva come quella dei Brics, per una maggiore influenza globale, la Nigeria è ora posizionata per giocare un ruolo cruciale, insieme a tutto il continente africano, nel futuro dell’economia mondiale.
Abbiamo chiesto un rapido commento a caldo al prof. Marco Ricceri, coordinatore del Laboratorio Brics dell’Eurispes sul significato di questa mossa. “L’ingresso a stretto giro dell’Indonesia e della Nigeria nei Brics significa una cosa sola: che il mondo sta svoltando”.
Serve quindi una capacità di lettura politica adeguata alla velocità e all’intensità con cui avvengono i fatti che stanno cambiando la storia.