Occorre distinguere. Un conto è la battaglia per il cambiamento delle regole europee, battaglia che non può non farsi che dall’interno dell’Eu, perché siamo assolutamente convinti che il processo di unificazione continentale deve essere una priorità assoluta per l’avvenire dei popoli europei.
Con la Germania si discuterà anche vivacemente. Non si possono fare battaglie contro l’attuale assetto europeo dall’esterno, sarebbe come farle contro, per distruggere l’UE, non per migliorarla.
Altro problema è quello dell’ispirazione ideologica e del relativo assetto organizzativo datisi dal M5s. Insisto nel dire che la visione del M5s è intrinsecamente errata e dal punto di vista cristiano anche pericolosa perché assolutizza un metodo tecnologico proponendolo come base di lettura e risoluzione dei problemi della vita sociale contemporanea.
Manca la libertà di una elaborazione di pensiero politico. È debole una posizione di chi voglia contrastare la logica dell’attuale mercato basandosi sull’apparente neutralità di una propria elaborazione tecnologica. Si va forse verso il confronto tra elaboratori elettronici.
Ha ragione chi rievoca il finale del film felliniano, Prova d’orchestra, che se non ricordo male apparve non a caso all’epoca del sequestro di Aldo Moro. La libertà non è patrimonio del liberismo, ma è dono assoluto e irrevocabile dato ad ogni uomo dal Padre che è nei cieli, dono che il Padre stesso considera irrevocabile perché fonda la moralità stessa della coscienza umana.