Le facce da bravo ragazzo sono quelle che ti fregano. Così è stato con Jannik Sinner, rosso di capelli, che con quella espressione innocente ti entra dentro riscuotendo il plauso non solo in Italia. Del resto, non poteva essere diversamente.
È nato, da predestinato, a San Candido. Difficile che con i natali di quel posto ci sia qualcuno dallo sguardo torvo.
Nel nostro campione c’è un formidabile misto di competenza ed innocenza, un senso di equilibrio e misura che lo rende vincente non solo per i colpi che assegna ma anche per ciò che dice.
Non a caso nella immediata dichiarazione, dopo aver vinto il suo primo Slam a Melbourne, ha augurato al mondo di poter avere dei genitori pari a quelli che ha avuto in dono dalla natura. Si può non essere tifosi di un tipo del genere?
Il nome Jannik sembra avere una curiosa origine. Si tratterebbe della variante di lingua danese e tedesca del nome Jan, proveniente da John, a sua volta da Giovanni, che significa “dono del Signore”.
Effettivamente è un esempio non solo per il nostro Paese, essendo un modello che possiamo esportare con orgoglio senza tema si possa essere contestati.
Il diavolo, si sa, ci mette sempre lo zampino. Così al nome ricco di spiritualità si accompagna un cognome che in inglese si traduce invece come “Peccatore”. Due singolari facce di una stessa medaglia dove quella che indicherebbe un ragazzo impenitente sembra una farsa rispetto a quello di buone maniere che abbiamo ancor più apprezzato in queste ore.
Certo un pizzico di monelleria non guasta: così ci ha fatto soffrire per i primi due set della decisiva finale contro Medvedev inducendoci allo sconforto, perché il bel finale è solo nelle fiabe e raramente nella realtà.
Poi, proprio di chi piace fare gli scherzetti, ha pensato bene di fare una esaltante “Remontada”, ingranando una marcia spedita verso la vittoria. Gli sarà così sembrata più avvincente la partita.
Consapevole che ogni bel gioco dura poco, ha preso a muovere la sua racchetta come fosse la bacchetta di un maestro d’orchestra ed ha portato a termine l’esecuzione della musica, impallinando le speranze del suo avversario.
Rimontare viene da “Monte” da una scalata che s’ha da farsi per arrivare alla vetta, una faticaccia che non risparmia nessun campione.
Sinner si è mondato dalle sue iniziali incertezze e nel contempo non si è montato la testa. Ha cominciato a macinare i suoi colpi con la gentilezza che gli è propria e la determinazione di chi non può fare sconti al destino che ha tentato per qualche minuto di appannarlo.
“Pel di carota” è la storia scritta da Jules Renard che dice di un ragazzo che malgrado una serie di difficoltà riesce sempre a spuntarla con il coraggio che richiedono le circostanze.
“Rosso Malpelo” è un racconto di Verga in cui il protagonista, con una vita non poco travagliata, si addentra, per lavoro, in un cunicolo per esplorarlo non uscendone più vivo.
Ne risulta che i suoi compagni resteranno con il perenne timore di vederselo sbucare, nella cava, simile ad un fantasma con i suoi “capelli rossi e gli occhiacci grigi”.
È l’immagine che d’oggi in poi dovranno temere i suoi avversari quando lo vedranno scendere in campo per un confronto che si presenterà a dir poco arduo.
Il nostro Sinner ha vinto uno Slam che è il suono di una porta che sbatte in faccia a chi l’avrebbe voluto contrastare, sportivamente sbatacchiandolo fino alla resa.
A Sinner va riconosciuto anche un altro merito di questi tempi particolarmente da apprezzare. Non ha nulla da vendere, non ha da compiacere e non gioca da imbonitore influenzando verso un prodotto od un altro il prossimo sguarnito di autonomia.
Malgrado questi handicaps ha dimostrato di poter avere comunque dei fans che dichiarano di seguirlo e sostenerlo ad ogni suo match. Ha una genuina capacità di attrazione naturale che mette all’angolo influencers di ogni razza e religione con le loro pratiche di mestieranti di mercato.
I suoi genitori non si sono scatenati in interviste all’intero mondo. La sua ragazza non sbandiera sui social il loro amore. C’è una discrezione che riassegna agli uomini il valore dell’intelligenza e dello stile.
Rosso di sera…