Una costituente di centro per un progetto alto e lungimirante

Nei giorni prossimi sono in calendario incontri fra i diversi soggetti centristi in campo. L’obiettivo è porre fine alla frammentazione delle tante e variegate esperienze che si rifanno al popolarismo.

Non c’è osservatore che si risparmi nel sentenziare che è matura e necessaria una nuova stagione di protagonismo politico del pensiero, della cultura e dell’azione delle testimonianze cristianamente ispirate anche perché ritenute quantomeno alla pari delle altre grandi tradizioni culturali occidentali.

Questa tesi, aggiungiamo noi, richiede però che si dia una risposta risolutiva almeno a due questioni: da una parte il farsi carico di un bene più grande qual è il bene pubblico comunitario, che implica di passare da un impegno tutto assorbito dal prepolitico ad un impegno diretto e generoso nella palestra della politica, che ponga così fine alla frammentazione delle tante e variegate esperienze in campo, che ha portato la loro azione alla irrilevanza. E dall’altra dare una sterzata al nanismo delle diverse esperienze politiche dell’area centrista.

Nasce da questa esigenza la discesa in campo di Piattaforma Popolare 2024, esperienza politica tutta interna al mondo cristiano-popolare italiano, che a voce dispiegata e senza tentennamenti persegue un progetto alto,  chiaro e ambizioso, anche di un sogno: di intercettare un’area vasta e rappresentativa della società italiana e di mettere in campo già alle prossime elezioni europee del 2024 una presenza organizzata larga e composita sotto forma di rassemlement o federazione, che, pur mantenendo ciascun partecipante la propria identità e la propria struttura, si riconosca nell’obiettivo sopra richiamato e si presenti in una unica lista.

Una iniziativa aperta e composita che mette al primo posto il prerequisito dell’unità, la più ampia possibile, aperta a credenti e non; che rifugge dallo scimmiottare esperienze politiche già datate e affermatesi in un contesto radicalmente diverso; che abbia i caratteri della laicità, della novità e della condivisione; che sappia declinare in modo aggiornato la ricchezza e l’originalita delle tante intuizioni messe in campo in questi anni e che sappia recuperare il coraggio e la lungimiranza dei giganti del tempo.

Non si parte da zero. In questi anni tante e variegate sono state le iniziative che si sono sviluppate in questa direzione: sia nel mondo della politica e delle istituzioni, sia nel mondo dell’associazionismo. E l’elenco sarebbe lungo! Ma di tutte queste esperienze dobbiamo senz’altro farne tesoro e trarre insegnamenti e motivazioni rinnovate.

Se siamo a questo punto però, vuol dire che limiti ed insufficienze non sono mancate. E di ciò, tutti coloro che ci hanno messo mano, devono farsene carico.

Ciò comunque non può infiacchire la maestria e la generosità di ciascuno, come pure la bontà e l’urgenza di far decollare un progetto ampiamente condiviso ed auspicato. Di cui abbisogna sia l’Italia che l’intero Occidente.

Noi riteniamo che un Tavolo Paritario, dove ciascun Soggetto possa portare il suo “specifico”, dove si possa dialogare, confrontarsi e quindi decidere in condivisione sia il modo opportuno di procedere. Una nuova area che sappia intercettare la pluralità delle tante esperienze centriste, un rassemlement/federazione che ambisca ad un risultato importante ha bisogno di unità e di un metodo che sappia rispettare le diverse sensibilità. Le scorciatoie sarebbero solo una autolimitazione.

Parallelamente, come condizione preliminare ed imprescindibile, va messa in campo un pensiero politico nuovo e condiviso nel quale possano riconoscersi ed impegnarsi anche coloro che hanno praticato esperienze politiche diverse se non addirittura contrapposte.

La storia ci ha insegnato che i sistemi duraturi, che hanno segnato le epoche sono sempre stati caratterizzati da un pensiero forte, da contenuti alti e lungimiranti, e da una indiscussa Ispirazione etica e valoriale.

D’altronde dovrebbe essere acclarato che la cultura viene prima, e sta sopra ai comportamenti. È su questa base che assieme a tanti altri soggetti stiamo pensando di aprire una costituente che dia forma e agibilità ad un’area politica nuova che possa portare il suo contributo sia all’Italia che alla Unione europea. Sono tutte considerazioni che da mesi portiamo al dialogo e al confronto con chi crede auspicabile un Nuovo Umanesimo arricchito dalle sfaccettature popolari, riformiste, civiche e liberaldemocratiche.

 

 

On. Ivo Tarolli

(Piattaforma 2024)