Vita e Pensiero | Moltmann: “L’amore dei nemici è come la luce del sole”.

Sul sito della rivista dell’Università Cattolica è riproposto un articolo (qui in estratto) pubblicato nel 2003 del teologo evangelico Jürgen Moltmann, iniziatore della teologia della speranza, scomparso il 3 giugno scorso.

 

Jürgen Moltmann

 

La violenza si presenta come un fenomeno molteplice: c’è quella quotidiana nelle relazioni reciproche fra gli uomini e le creature più deboli, quella contro i bambini, contro le donne, contro i disabili, contro gli animali; ci sono le molestie sul posto di lavoro, le brutalità fisiche, le crudeltà psichiche e molte altre ancora.

Mi limito qui a quella violenza che nasce dalla domanda “guerra o pace”. Distinguo fra “violenza” e “potere” o “forza”.

Con il termine violenza intendo l’impiego ingiustificato della coercizione. Parliamo in questo senso anche di violenza bruta, violenza fuori legge e tirannia. Con il termine potere intendiamo la minaccia legittima e l’uso della coercizione attraverso il diritto e la giustizia. Intendiamo però con il potere molto più che il superamento non violento dei conflitti: il potere della comprensione, della riconciliazione, dell’amore, della vita.

La vita stessa si distingue fra violenza e forza. La violenza ha a che fare con l’offesa alla vita e in fondo sempre con la morte. La forza della vita al contrario consiste nella vita e nelle forze dell’affermazione della vita. Il potere è buono, come potremmo altrimenti affermare che Dio è onnipotente? La violenza è quindi la perversione della forza vitale attraverso la pulsione alla morte. Può esistere, questa è la nostra domanda fondamentale, una conversione della violenza della morte al potere della vita?

Che cosa ha a che fare il cristianesimo con la forza e la violenza in questo senso? Se entriamo in una chiesa, per esempio la chiesa collegiale di Tubinga, vi ascoltiamo il vangelo della pace e siamo salutati e benedetti con la pace di Dio. «Beati i pacifici» dice Gesù nel sermone della montagna «perché sarete chiamati figli di Dio». Che ha a che fare Gesù con la violenza? «Rimetti la tua spada nel fodero» dice a Pietro «perché chi di spada ferisce di spada perisce» (Mt 26,52). Non troviamo forse nel sermone della montagna le indica- zioni per una vita non violenta e per servire la pace? Non sta forse al centro dell’adorazione cristiana di Dio l’inerme bambino nella mangiatoia e l’impotente uomo sulla croce? Non c’è forse una radicale messa in questione ed il rifiuto di ogni violenza in questo mondo con la fede nella presenza di Dio in Gesù? O abbiamo forse tralasciato qualcosa?

Poi, quando usciamo dalla chiesa collegiale di Tubinga, ci troviamo sulla piazza del mercato davanti ad una colonna: rappresenta San Giorgio che uccide il drago con la sua lancia. Davanti a tutte le chiese di San Giorgio e di San Michele Arcangelo della cristianità ci sono questi uccisori di draghi; o è San Giorgio che uccide il drago terrestre o è l’arcangelo Michele che schiaccia nel cielo il drago apocalittico, l’antico serpente, il Satana, il Principe di questo mondo (Ap 12,7-9). A differenza della Cina, il drago nell’Occidente è il simbolo del male, della brutalità, del veleno puzzolente e dell’intollerabile ripugnanza. Nel Sacro Romano Impero, dopo gli imperatori cristiani Teodosio e Giustiniano, il drago viene definito come nemico di Dio e nemico dell’Impero. I nemici della fede sono nemici dello Stato e devono essere uccisi come il drago. San Giorgio da martire cristiano è diventato il difensore del Sacro Impero, e l’arcangelo Michele l’angelo protettore del Regno Santo. ll primo uccide il male terreno, l’altro il male ultraterreno. Uccidono spietati e con grande violenza. Ottone I vinse i pagani ungheresi nel 955 ad Asburgo sotto la bandiera di Michele uccisore del drago celeste. Dai confini del Sacro Impero, dal Mont Saint-Michel in Normandia fino al Monte Sant’Angelo nel Gargano nell’Italia meridionale, erano questi i luoghi di pellegrinaggio dell’Impero cristiano.

Come si è arrivati a questa contraddizione fra il messaggio di pace di Gesù e la cristiana battaglia di draghi in cielo e in terra?

 

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