La danza degli stregoni attorno alla storia della Dc

Più passa il tempo, entrando perciò nello specifico del profilo e del giudizio sulla classe dirigente dc, e più cresce l’acrimonia e lo sberleffo, se non addirittura l’accusa e il dileggio.

Su queste colonne alcune settimane fa sottolineavamo la curiosa, nonchè singolare ed anacronistica, riabilitazione politica e culturale della Democrazia Cristiana avanzata dagli storici detrattori di quella esperienza politica. Detrattori che, è bene sottolineare, nel corso degli anni si sono esercitati in una sorta di criminalizzazione della intera storia della Dc e della sua classe dirigente. Che, detto fra di noi, era composta – a livello nazionale come a livello locale – da leader riconosciuti e da molti statisti. Comunque sia, una demolizione scientifica predicata e praticata dalla stragrande maggioranza della pubblicistica di sinistra – nelle sue diverse e multiformi espressioni – per non parlare di tutte le versioni populiste e anti politiche. Basti pensare, al riguardo, a ciò che hanno sempre detto e sostenuto gli alfieri del populismo demagogico e qualunquista dei 5 Stelle e di tutto il circo mediatico che lo ha sempre appoggiato e la versione speculare del leghismo salviniano. Insomma, un coro che ha avuto l’unico effetto di delegittimare scientificamente il ruolo e l’azione politica e di governo declinati dal “partito italiano” per eccellenza, cioè la Democrazia Cristiana. Oltre alla nota vulgata e al “politicamente corretto” che caratterizzano la stragrande maggioranza degli organi di informazione che, di norma, quando parlano o citano gli anni della Democrazia Cristiana lo fanno o in chiava caricaturale o per ridicolizzarla agli occhi della pubblica opinione.

Ora, purtroppo, dobbiamo un po’ ricrederci di questa nostra frettolosa considerazione. Perchè appena usciamo dalle banalità quotidiane ed emerge un nervo scoperto sulla storia della Dc – l’ultimo, in ordine cronologico, è l’attacco a Giulio Andreotti sul barbaro omicidio del gen. Dalla Chiesa – scatta puntualmente il solito rosario di attacchi concentrici e di vecchie accuse alla Dc e ai suoi esponenti. E gli storici detrattori, che per un momento erano diventati adulatori perchè si celebrava qualche ricorrenza storica, ridiventano puntualmente e scientificamente ciò che sono sempre stati. E cioè, gli implacabili accusatori della Dc e della sua classe dirigente. Del resto, non è affatto una novità se diciamo ad alta voce che il magistero politico, culturale, sociale ed istituzionale dei principali leader e statisti della Dc continua ad essere sbertucciato, strattonato e severamente contestato. O, nella migliore delle ipotesi, considerato come modello di ordinaria amministrazione e di pura e semplice gestione del potere.

Ecco perché, malgrado parziali, temporanee e sporadiche riabilitazioni, il giudizio storico e politico sulla Democrazia Cristiana da parte dei noti e collaudati detrattori non cambia. Anzi, verrebbe da dire, più passa il tempo e più si entra nello specifico del profilo e del giudizio sulla sua classe dirigente e maggiore diventa l’acrimonia e lo sberleffo, se non addirittura l’accusa e il dileggio. Un’opera di demolizione e di scassinamento politico che, come noto, risponde ad un solo obiettivo. E cioè, la Dc vista ed interpretata come un semplice “inciampo della storia”. Tutto il resto è solo folklore, caricatura, potere se non addirittura cronaca nera. Una lettura politica ed una ricostruzione storica che non possiamo e non dobbiamo più accettare.