Il quadro che esce dalle elezioni tedesche non è, almeno nei sui tratti principali, un quadro imprevisto, specie per quanto riguarda il raddoppio dei consensi al partito neonazista. Al contrario, è il quadro di una società che, esposta – per la prima volta con una prospettiva di successo – alla tentazione dei suoi eterni démoni identitari, ha finito per comportarsi con prudenza. Dando vita ad una situazione difficile, certo, ma non ingovernabile. Situazione in cui le trattative per la formazione del Governo federale tedesco, sotto la guida del democratico cristiano Merz si riveleranno, probabilmente, piuttosto complesse, ma destinate al successo.
Una risposta chiara è invece venuta da parte – e questo non va sottovalutato – della maggioranza del popolo germanico: un bel no ad Elon Musk e a tutta quella estrema destra dai caratteri tipicamente americani che, muovendosi su un terreno ad essa poco noto come quello europeo, contava su un risultato che avrebbe fatto diventare centrale il ruolo dei neonazisti della Afd.
La Cdu è riproposta dal corpo elettorale come il vero argine all’estremismo di destra, ma con il fermo proposito di non partecipare al Governo con la Afd, posizione cui Merz è stato costretto a tenere da una forte minoranza interna del partito che aderisce a quello popolare europeo. Una linea, insomma, in qualche modo distante da quella di Forza Italia che, crudelmente mancante delle capacità e dell’ottimismo che caratterizzavano il fondatore, a Roma fa parte in maniera pedissequa di un governo di estrema destra.
Scontata – anche per la totale mancanza di carisma personale da parte del candidato alla Cancelleria – la sconfitta dei socialdemocratici, più dura di quanto il partito in realtà non meritasse, prevedibile è giunta anche la punizione per i liberali che avevano provocato la caduta del governo Scholz. La sinistra si rafforza, soprattutto sotto il profilo della originalità programmatica grazie al buon ed atteso successo della Linke e del partito di Sahra Wagenknecht, che solo per poco manca la soglia del 5%, mentre i verdi contengono le perdite. Il quadro fa pensare che si formi una coalizione che non richiederà troppo tempo per definire accordi programmatici ed assetti di governo.
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Titolo originale: La Germania resta democratica e in Europa.