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mercoledì, Marzo 12, 2025
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Ires, l’istituto di ricerca che può diventare il nuovo Censis del Piemonte.

Nasce 13 anni prima della Regione. Oggi è uno strumento utile, da un lato, per elaborare le singole politiche di settore e quasi indispensabile, dall’altro, per gli enti locali e gli enti pubblici.

L’Ires – l’Istituto di ricerche economico sociali – è una delle tante eccellenze del Piemonte. È nato, per l’esattezza, nel lontano 1957 con una delibera del Consiglio Provinciale di Torino. E accanto alla Provincia e al Comune di Torino come enti fondatori, si affiancarono sin dall’inizio la Camera di Commercio e la Cassa di Risparmio di Torino e, nell’ambito degli enti privati, la Fiat, la Sip e l’Olivetti. Nel ‘74 l’Ires diventa ente regionale dotato di personalità giuridica di diritto pubblico mentre, a metà degli anni ‘80, una nuova legge regionale specificò ulteriormente le funzioni dell’IRES quale ente strumentale qualificandolo come “struttura primaria di ricerca della Regione Piemonte” che sviluppa la sua concreta attività in raccordo con le esigenze della programmazione della Regione stessa, degli enti locali e degli enti pubblici. Infine, l’Ires trova la sua compiutezza definitiva con una nuova legge regionale del 1991 che formalmente costituì il “nuovo” Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte. Al contempo, è anche corretto ricordare che l’intuizione politica, culturale e sociale di questo progetto decolla all’interno del mondo della sinistra sociale della Democrazia Cristiana. Non a caso un ruolo decisivo, e determinante, lo svolse proprio Carlo Donat-Cattin, leader storico di quella esperienza politica. A cui si affiancarono, nel corso degli anni, esponenti come Guido Bodrato e, soprattutto, Siro Lombardini, storico Direttore dell’Istituto nonchè economista di fama internazionale. E questo a conferma della qualità e dell’autorevolezza di una classe dirigente politica che aveva la capacità e l’intelligenza di saper anticipare gli avvenimenti senza limitarsi a cavalcarli. Basti pensare che l’Ires nasce ben 13 anni prima della istituzione dell’ente Regione nel nostro paese, seppur previsto dal dettato costituzionale.

Ora, preso atto della qualità di questo Istituto che nel corso degli anni ha saputo ritagliarsi uno spazio non indifferente nel campo delle ricerche economico e sociali, credo sia anche arrivato il momento per fare un ulteriore salto di qualità. Anche e soprattutto nel nostro territorio. Anche se la produzione scientifica dell’Ires ha un’importanza nazionale perchè la sua ricerca non si esaurisce nei confini territoriali del Piemonte. E questo salto di qualità, se vogliamo usare una metafora, è quella di far sì che l’Ires assomigli sempre di più ad una sorta di Censis del Piemonte. Certo, non si possono fare, e non sarebbe neanche corretto, confronti impropri. Se solo pensiamo che il Censis – centro studi investimenti sociali – è un istituto di ricerca privato e indipendente fondato nel 1964. E che l’annuale, e ormai storico, “Rapporto sulla situazione sociale del paese” redatto dal Censis sin dal 1967, viene giustamente considerato il più qualificato, autorevole e completo strumento di interpretazione della realtà nazionale. Il Censis, del resto, da oltre 60 anni svolge una costante e articolata attività di studi, ricerca, consulenza e assistenza tecnica in campo socio economico. Un ente che vede nel suo storico Presidente Giuseppe De Rita una figura di straordinario spessore scientifico, culturale e politico a livello nazionale.

Ecco perchè, con i dovuti distinguo, l’Ires può diventare il Censis del Piemonte. E cioè, uno strumento utile per elaborare le singole politiche di settore da un lato e, dall’altro, quasi indispensabile per gli enti locali e gli enti pubblici. Del resto, se si vuol contribuire a battere il populismo e la demagogia a buon mercato, serve una politica ragionata, autorevole e qualificata.

E questo obiettivo si può ottenere solo se si conosce a fondo la società in cui si vive. E l’Ires, sotto questo versante, può e deve svolgere un ruolo decisivo.

 

N.B. Nei giorni scorsi è stato insediato il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Ires. A Merlo è stato conferito l’incarico di Vice Presidente. La redazione de “Il Domani d’Italia” si compiace della scelta compiuta dalla Regione Piemonte e formula all’amico Giorgio i migliori auguri di buon lavoro.