Il ricordo di Papa Francesco, oggi, rievoca con forza il suo discorso a Trieste in occasione della Settimana Sociale dei cattolici italiani. Parole che, come un viatico, ci spronano a non disperdere il suo messaggio, specialmente ora che il dolore si mescola all’urgenza di agire.
Il suo appello a un laicato capace di “organizzare la speranza” risuona come un mandato per noi, impegnati nella politica. Un invito a formare una nuova generazione consapevole, pronta a costruire comunità e a riporre fiducia nel futuro.
“La democrazia non è una scatola vuota, ma vive della passione civile dei suoi cittadini”. Francesco ci ha ricordato che il cuore della politica e della fede è la partecipazione, la costruzione di processi duraturi. Un richiamo a tornare all’essenziale, alla giustizia e alla pace, valori che hanno guidato il suo pontificato – un pontificato immenso – e che devono illuminare il nostro cammino.
La sua eredità è un invito a non arrenderci, a lavorare insieme per un mondo migliore, dove la speranza non sia piegata all’utopia, ma legata a una realtà aperta al futuro.
Luca Bedoni
Presidente del Consiglio del IX municipio di Roma (Eur)