Questo Convegno promosso dall’on. Fabio Porta a 50 anni dal vile attentato avvenuto in Roma nei confronti di Bernardo Leighton e di sua moglie, mi ha permesso di ascoltare approfondite considerazioni sui tragici avvenimenti cileni degli anni 1973/74 che tanto interesse suscitarono nell’opinione pubblica italiana, al punto da far evocare una sorta di parallelismo tra la vicenda politica italiana e quella cilena. Sarebbe pertanto una inutile ripetizione se io affrontassi gli stessi argomenti, e perciò mi limito a rispettare la motivazione che ha indotto gli organizzatori ad inserirmi tra gli oratori: io fui il responsabile della grande manifestazione di protesta contro l’attentato, che si svolse a Roma l’11 ottobre a piazza Santi Apostoli organizzata dal Movimento Giovanile (MG) della DC e di essa vi farò un breve racconto. Mi pare utile però dedicare prima qualche riga ad un esercizio di contestualizzazione di quell’evento con quanto di significativo avvenne in quel secondo semestre del 1975 nella vita politica italiana, guardando in particolare la DC ed il suo M.G.
22-26 luglio 1975: Consiglio nazionale DC. Viene sfiduciato il Segretario Fanfani e, dopo quattro giorni e tre notti di interminabile dibattito, viene eletto come nuovo Segretario Zaccagnini, con il voto favorevole anche dei no fanfaniani; la sua elezione viene considerata di transizione; Zac trascorre i primi tre mesi (agosto, settembre, ottobre) sostanzialmente come Segretario “invisibile”, e la gestione del Partito viene di fatto assunta dal c.d. Sinedrio (Galloni, Salvi, Bodrato, Belci, Pisanu): essi nel frattempo si rendono conto che la figura di Zac può venire assunta, se efficacemente comunicata, come simbolo del rinnovamento della DC, non solo agli occhi degli iscritti, ma soprattutto dei militanti e degli elettori.
Il MG della DC si era dato, dopo il Congresso di Palermo di fine giugno 1974, una gestione forzatamente unitaria sotto la guida di Pino Pizza, entrato ben presto in contrasto con Fanfani il quale, con la sola opposizione della Sinistra DC, non esitò a sciogliere gli Organi del MG, ignorando la manifestazione di protesta dei giovani a piazza Sturzo e le critiche che il suo atto autoritario sollevò un po’ in tutta l’opinione pubblica, affidando la gestione del MG a 5 Commissari, i quali non riuscirono a farsi accettare dai giovani, al punto che lo stesso Fanfani dopo poche settimane avallò il passaggio di fatto della gestione ad un nuovo collegio di Commissari giovani, rappresentanti delle varie correnti interne al Partito. Decisione poi ufficializzata dal nuovo Segretario Zaccagnini, al quale immediatamente guardarono con fiducia ed entusiasmo la dirigenza del MG e poi tutti i giovani che invocavano la rigenerazione del Partito.
Il gruppo dirigente del MG aveva il vantaggio di saper rappresentare le realtà di base e, forte della recuperata autonomia del Movimento, si pose come obiettivo primario del suo rilancio la formazione di nuovi dirigenti locali capaci di interpretare le attese del mondo giovanile, ed una serie di iniziative di studio e di presenza organizzata nei vari ambienti, cui far seguire lo svolgimento di un nuovo Congresso Nazionale, che si tenne infatti a metà maggio 1977 a Bergamo.
Questa la situazione del MG DC agli albori della Segreteria Zaccagnini, situazione che mi vedeva impegnato al vertice nazionale del MG, in quanto rappresentante della corrente basista, maggioritaria tra i giovani, ed anche Commissario del MG della città di Roma. Per prima cosa organizzai per metà settembre ’75 a Ronciglione un Corso di formazione, che vide come Relatori tra gli altri: Nicola Signorello, Paolo Cabras, Paolo Giuntella, Piero Bassetti nonché una tavola rotonda cui parteciparono anche Walter Veltroni della FGCI, Enzo Bianco dei Giovani Repubblicani e Giuseppe Scanni dei Giovani socialisti, e la relazione conclusiva di Giovanni Galloni intitolata significativamente “La nuova DC è già cominciata”. E così arriviamo al mese di ottobre.
Venerdì 3 ottobre 1975. Vado a prendere con la mia auto Bernardo Leighton, esule DC cileno e sua moglie, sul cancello del residence dell’Aurelia Antica in cui vivevano, ed insieme andiamo in un albergo lì vicino per intervenire ad un Convegno organizzato per i giovani DC romani sul tema della Libertà in Spagna, Convegno cui partecipano anche Paolo Cabras ed il Sindaco di Roma Clelio Darida.
Lunedì 6 ottobre 1975. Bernardo Leighton e signora escono dal residence e vengono assaliti sul cancello da sicari fascisti armati, che li feriscono gravemente, per fortuna senza ucciderli.
Sabato 11 ottobre 1975. Grande manifestazione di solidarietà a Bernardo Leighton, che in tutta fretta organizzo in piazza Santi Apostoli, dove dal palco parlano tra gli altri Luigi Macario segretario CISL, Gilberto Bonalumi parlamentare DC grande conoscitore dell’America Latina ed il ventenne Lucio D’Ubaldo che inserisco a sorpresa tra gli oratori anche per sottolineare la natura pressoché spontanea e sostanzialmente giovanile della manifestazione, per la quale mi ero premurato di avere il servizio d’ordine curato dalla Cisl e la presenza degli Inti Illimani per un concerto a chiusura.
Per ottenere la partecipazione degli Inti Illimani mi ero recato nella sede della FGCI e con grande difficoltà ero riuscito a convincere il dirigente dei giovani comunisti Ferruccio Capelli a darmi il numero di telefono di Giulio Lubetkin nella cui casa di Genzano erano ospitati gli Inti Illimani, anche essi possibile obiettivo dei sicari fascisti. Convincere gli Inti Illimani a partecipare alla nostra manifestazione mi riuscì invece facilmente, a testimonianza del prestigio di cui godeva Leighton anche tra i comunisti cileni: la loro musica, in uno sventolio di bandiere bianche, fu una splendida conclusione della manifestazione. Alla quale non presero parte i vertici nazionali della DC, salvo far pervenire una dichiarazione di Zaccagnini e garantire la “copertura stampa” del Popolo.
La mia personale opinione è che i vertici nazionali del Partito erano in quel periodo totalmente concentrati sulle diatribe di vita interna della DC, e sono pure convinto che Zac evitava in quel periodo ogni propria esposizione pubblica poiché ad inizio ottobre ancora si sentiva Segretario transitorio, ma non posso escludere neppure che l’assenza gli sia stata consigliata da Aldo Moro, che solo pochi mesi prima era stato pesantemente minacciato da Kissinger, primo responsabile della caduta del Governo cileno di Allende sostenuto anche dai democristiani, e della presa del potere da parte del dittatore Pinochet.
Sono convinto che quella nostra manifestazione di piazza Santi Apostoli, al di là del motivo ufficiale, abbia avuto delle indirette ricadute positive per la DC italiana, poiché il suo successo accreditò in Zaccagnini e suoi collaboratori che c’erano ancora nell’elettorato italiano, in particolare giovanile, potenzialità enormi, capaci di determinare il rilancio della “nuova” DC a guida Zaccagnini. Il quale da inizio novembre assunse un atteggiamento proattivo, aiutato anche dalla naturale empatia che si instaurava tra lui e l’uditorio.
A piazza del Gesù cominciarono allora a preparare la rielezione di Zaccagnini in Congresso, cosa che avvenne nel 1976. Ed il MG tornò ad essere considerato fattore essenziale per la riuscita della proposta politica.
A metà novembre fui convocato a Piazza del Gesù, dove Zac ed i suoi mi dissero in sostanza che Zaccagnini Segretario era la carta giusta per la rinascita della DC ma occorreva farlo conoscere dagli italiani, a partire dai giovani, e quindi mi dovevo inventare qualcosa. Organizzai quindi il Convegno del MG su don Mazzolari che si tenne a Bozzolo il 10 gennaio 1976, con un discorso pubblico di Zaccagnini, il giorno dopo nel Palazzo dello Sport di Mantova. Andate a rileggere i giornali di allora e vi accorgerete che Zaccagnini esiste nell’opinione pubblica italiana dal 12 gennaio 1976 grazie ai resoconti di quella iniziativa.
Ad ulteriore conferma del “cambio in corsa” che la DC stava realizzando, cito un altro episodio: Fanfani aveva rifiutato di inviare una delegazione DC ad assistere al Congresso nazionale PCI del marzo 1975, Moro invece volle che io andassi al Congresso Nazionale della FGCI di fine dicembre 1975 a Genova, non semplicemente per assistere, ma per parlare a nome del MG DC, ed era la prima volta che un fatto del genere accadeva.
Insomma, il MG DC era tornato ad essere protagonista credibile nella vita del Partito e nel mondo giovanile. Ed infatti nel febbraio 1976 venne istituito un “tavolo di consultazione” tra i Responsabili nazionali dei Movimenti Giovanili dei Partiti dell’arco costituzionale. Le riunioni si tenevano nella nostra sede di Largo Arenula ed oltre a me vi partecipavano Massimo D’Alema per la FGCI, Enzo Bianco per i giovani Repubblicani, Enrico Boselli per quelli Socialisti, Antonio Patuelli per la Gioventù Liberale, e per i Partiti minori della sinistra: Famiano Crucianelli, Giuliana Sgrena e Lucia Annunziata. Oggetto delle riunioni era, come intuibile, realizzare il massimo coordinamento tra le varie forze politiche giovanili democratiche, per isolare e contrastare le attività eversive delle frange estreme, iniziando con il rafforzare la partecipazione degli studenti alla vita degli Istituti scolastici e delle Università.
Sono convinto che quella prima manifestazione ottimamente riuscita, che il MG organizzò per solidarietà a Bernardo Leighton ed a difesa della democrazia, fu un passo importante per il rilancio del MG DC e della DC italiana e contribuì notevolmente a tenere viva l’attenzione degli italiani per la politica estera e gli sforzi per la cooperazione internazionale e la coesistenza pacifica. Questo 50 anni fa! Ricordare quelle pagine di storia politica può sicuramente aiutare le scelte delle Forze politiche odierne.