Il disegno di legge di Bilancio 2026 contiene “segnali positivi e criticità”. È quanto scrive l’Anci in una nota che chiede un “incontro urgente” con il ministro Giancarlo Giorgetti.
Tagli evitati, ma il quadro resta difficile
Secondo i sindaci, “permangono i tagli istituiti con le ultime due manovre”, ma a differenza di altri comparti della pubblica amministrazione “i Comuni non subiranno ulteriori riduzioni di risorse”.
Tra i segnali positivi vengono citati l’alleggerimento del Fondo crediti di dubbia esigibilità, l’aumento del fondo per i minori italiani a 250 milioni, la stabilizzazione del fondo per i Centri estivi (60 milioni) e lo stanziamento di 500 milioni per la Carta Dedicata a Te, prorogata fino al 2027.
Previsto inoltre un fondo per il personale con 50 milioni nel 2027 e 100 nel 2028 per il rinnovo contrattuale 2025–2027, “un primo passo”, spiegano i sindaci, poiché l’adeguamento del trattamento accessorio vale circa un miliardo e mezzo di euro.
Sicurezza, casa e servizi locali restano in emergenza
“Permangono pesanti criticità finanziarie che mettono a rischio la capacità dei Comuni di garantire alcuni servizi essenziali ai cittadini”, avverte l’Anci. Il nodo principale resta la spesa corrente, gravata da tagli e accantonamenti che, fino al 2029, valgono oltre due miliardi di euro.
Tra le priorità segnalate: assistenza ai disabili, gestione dei nidi, trasporto pubblico locale e copertura dei costi energetici. Restano totalmente inevase, aggiunge la nota, “due questioni prioritarie per il Paese: sicurezza e casa”.
L’Associazione chiede il raddoppio del Fondo nazionale per la sicurezza urbana e l’avvio di un nuovo piano casa con finanziamenti diretti e una legge quadro nazionale che semplifichi le procedure.
“Serve un confronto vero e soluzioni strutturali – conclude l’Anci – per garantire la sostenibilità dei bilanci locali e la qualità dei servizi ai cittadini”.

