L’interessante convegno promosso da Il Domani d’Italia e Andc, svoltosi giorni addietro con il titolo “Ripensiamo l’Europa”, mi ha fatto riprendere in mano una copia di Avvenire che avevo messo da parte. È da un po’ di tempo che il venerdì compro Avvenire, per il suo buon inserto culturale settimanale: “Gutenberg”.
Un patto per il Mediterraneo
Lo scorso venerdì, proprio nelle pagine del quotidiano, ho trovato un articolo avvincente, firmato dal corrispondente da Bruxelles, Giovanni Maria Del Re: “Un patto per il Mediterraneo: un mare, un patto, un futuro”, teso ad avvicinare Unione Europea e Nordafrica.
Un tema che, da meridionale nato a cento metri da questo mare, meridionalista per scelta — con le dovute attenzioni all’“eterna questione meridionale”, come la aggettiva Sabino Cassese — ed europeista convinto sin dai tempi di De Gasperi, mi ha sempre appassionato.
Un mare chiave contro i nuovi muri
Si tratta del ruolo culturale, politico ed economico che può svolgere questo storico mare, sul quale è scivolata la flottiglia armata tesa a invadere e occupare Gaza, per capovolgere antichi e intolleranti pregiudizi razziali, uniti ai recenti pericoli di “sostituzioni etniche” — tutti legati agli emergenti sovranismi nazionalistici e patriottici — e per avvicinare l’Europa al Nordafrica.
Tenendo anche conto che nel Sub-Sahara ci sono oltre 400 milioni di poveri pronti a migrare.
Un’Europa finalmente politica
Un’Europa che ormai in molti auspichiamo, nei prossimi anni, unita politicamente e federata, come è stato ricordato durante l’incontro di Il Domani d’Italia e ANDC. Capace di affrontare le sfide e i radicali “cambiamenti d’epoca” da tempo iniziati, sui quali si è spesso soffermato Papa Bergoglio.
E, pensando all’Africa, previsti con lungimiranza da Umberto Eco — Valencia, 1998 — sulle “Prospettive del Terzo Millennio” cristiano:
“Il Terzo Mondo sta bussando alle porte dell’Europa, e vi entra anche se l’Europa non è d’accordo…nel prossimo millennio l’Europa sarà un continente multirazziale…se vi piace… e se non vi piace”.
Le cifre della denatalità
L’intelligente umorismo di Eco non poteva ancora fare i conti con alcuni dati Istat:
- 576.659 nati in Italia nel 2008
- 370.000 nati nel 2024
= – 206.659 in soli 14 anni
E nel 2040, gli addetti al lavoro diminuiranno di 5 milioni.
Ma l’Africa subsahariana — oltre 400 milioni di persone in condizioni di povertà estrema — preme verso il Nord dell’emisfero, pronta a mettersi in mare per “raggiungere l’Europa, con un soggiorno in Albania”.
Sturzo, un’anticipazione profetica
Il progetto europeo di fare del Mediterraneo uno “spazio comune” si intreccia con la visione di don Luigi Sturzo, che nel 1923 definì questo mare “zona naturale di commercio, di comunicazione e di naturale sviluppo”. Parole pronunciate a Napoli, prima dell’esilio per il suo antifascismo irriducibile.
Serve un’Europa politica unita, oltre gli schieramenti e oltre il presente, per costruire il futuro che è già cominciato.

