Il 16 marzo 1978 veniva sequestrato Aldo Moro e trucidati i cinque uomini della scorta. Iniziava l’agonia dello statista che si concludeva con il Suo assassinio il 9 maggio. Una tragedia per le famiglie e per il Paese.
Ritengo che si sia esaurito il tempo delle liturgie commemorative. La verità su quella tragedia, come in tante altre vicende, non è “venuta fuori”. Le numerose commissioni parlamentari hanno raccolto solo notizie sulle dinamiche. Oggi agli assassini, non solo di Aldo Moro e della Sua scorta, ma di tanti servitori dello Stato, viene assicurato un podio per discettare sulle loro “gesta”.
La storia della Balzerani, in occasione della Sua morte, è stata commentata senza sussulto. Non ci sarà mai sicurezza se la verità viene nascosta e se un sottobosco di manipolatori agisce all’interno delle istituzioni come si evince dagli ultimi accadimenti…
Togliamo i troppi veli, stesi sotto “forma” del segreto di Stato, che nascondono tante verità. Negli anni di piombo l’eversione ha scatenato la lotta alla democrazia e alla libertà. Nelle fasi successive le istituzioni di democrazia rappresentativa hanno subito erosioni preoccupanti.
La democrazia è ritenuta un limite al buon governo efficiente, decisionista e stabile, mentre la libertà va “dosata”. Ribaltare un sistema di garanzie è sovvertimento dei principi fondanti della Repubblica. Nei tanti assassini, la pietà era scomparsa. Uomini contro altri uomini, contro la vita. La crisi della politica nasce da quella perversione. Troviamo il gusto dello stare insieme, della dialettica e del confronto. Il Parlamento, dove è riposta la sovranità popolare, non è un impedimento allo sviluppo, perciò stesso da oltraggiare e abbattere.
La Presidente del Consiglio, seguita dalla sua maggioranza di governo, propone con il premierato un uomo solo al comando, e quindi un Parlamento svuotato. In una democrazia solo nominale, decidono i poteri forti e I governanti sono serventi e funzionali. La sfida è ritrovare il senso della nostra storia in un orizzonte in cui gli ideali vincano sulle angustie delle supponenze, dei pensieri deboli senza respiro e senza…speranza.
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