A Roma si prega in strada per la Pace in Ucraina.

 

Esistono episodi spontanei che rimangono sconosciuti ai più. Sono fatti locali, ma dimostrano come viene vissuta la guerra. A Nuova Gordiani, ad esempio, un gruppo di volontari della comunità parrocchiale di Santa Maria Madre della Misericordia ha organizzato spontaneamente una sorta di “flash mob” in viale Partenope per pregare, recitando un Rosario per la pace.

 

Luciano Di Pietrantonio

 

Le drammatiche notizie che arrivano quotidianamente, spesso ora per ora, in tempo reale sulla guerra d’invasione in corso nei confronti dell’Ucraina, continua ad essere motivo di grande preoccupazione e angoscia a Roma, come in Italia e in generale nel continente europeo, e significa senza mezzi termini, la fine di una pace che durava da oltre sette decenni.

 

Lo sgomento, il pensiero che torna indietro all’altro secolo, a un passato buio di paure e sofferenze, in modo particolare per le persone più anziane, che erano ragazzi nel periodo della seconda guerra mondiale, ma non hanno dimenticato i bombardamenti, i rifugi, la fame e la vita da profughi. Oltre alle tante persone, compresi i giovani che conoscono la guerra per i racconti dei loro genitori e dei loro nonni soprattutto per le immagini e le notizie, che le varie reti televisive trasmettono senza sosta, con servizi dai luoghi del conflitto, con dibattiti e testimonianze, rendono partecipi i cittadini e l’opinione pubblica di questa tragedia immorale   nel XXI secolo, con un ritorno al passato per l’Europa che immaginavamo non dovesse più accadere.

 

Le tante manifestazioni, specialmente a Roma, per la pace, con la richiesta di sospensione dei combattimenti per il cessate il fuoco, insieme alle tante raccolte di beni e farmaci per il popolo ucraino, l’organizzazione per l’accoglienza dei profughi, sono la dimostrazione di come la popolazione vive questa guerra incomprensibile e feroce contro l’Ucraina.

 

Esistono inoltre episodi spontanei in questi giorni, che rimangono sconosciuti ai più, perché sono fatti locali ma dimostrano come viene vissuta questa situazione. Infatti nelle periferie romane, un esempio è quanto accade a Nuova Gordiani nel V° Municipio, dove un gruppo di volontari della comunità parrocchiale di Santa Maria Madre della Misericordia spontaneamente ha organizzato una sorta di “flash mob” in viale Partenope per pregare, recitando un Rosario per la pace. Questo assembramento improvviso di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, composto di giovani e anziani, donne e uomini, nel cuore del quartiere, ha manifestato i sentimenti di vicinanza nei confronti di chi soffre per una guerra già considerata una catastrofe umanitaria, dopo poco più di due settimane di conflitto con circa due milioni di profughi e migliaia di morti.

Questa iniziativa verrà ripetuta sabato prossimo, sempre in strada nello spazio centrale di viale Partenope.

È doveroso infine ricordare l’accorato appello di Papa Francesco, di domenica scorsa all’Angelus, che ha manifestato con forza il suo pensiero: “La guerra è una pazzia.  Fermatevi, per favore guardate questa crudeltà. In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime, non si tratta solo di un’operazione militare ma di guerra che semina morte, distruzione e miseria”. In queste parole c’è il convinto sentimento popolare di dire no alla guerra e sì alla pace, ricordando per i cristiani, compresi cattolici e ortodossi, il Quinto Comandamento: “Non uccidere”.