A Silvia Costa preme distinguere maternità surrogata e diritti dei bambini.

L’ex europarlamentare sollecitava Elly Schlein, nel giorno della manifestazione a Milano delle famiglie arcobaleno, a mantenere una posizione equilibrata su una questione etica di grande rilievo. Di seguito il testo del comunicato.

La manifestazione […] delle “famiglie arcobaleno” per chiedere l’iscrizione nelle anagrafi comunali di entrambi i genitori omosessuali, e non solo di quello biologico, in particolare di bambini nati attraverso il ricorso alla maternità surrogata, pone una questione giusta – ovvero la piena tutela dei diritti dei bambini, indipendentemente da come sono stati messi al mondo – ma rischia di essere omissiva di una realtà incontrovertibile.

Il primo diritto di un bambino è il diritto ad una madre e un padre, a una identità biologica e familiare, quindi a poter conoscere le proprie origini. Questo non avviene nella coppia omosessuale che ricorre alla maternità surrogata, in cui un bambino viene programmaticamente privato alla sua  nascita della relazione con la madre (di cui sappiamo molto bene l’intensità e l’importanza già durante la gravidanza), in nome di un “diritto” assoluto di  un adulto di avere un figlio attraverso l’affitto o l’utilizzo dell’utero di una donna estranea alla coppia, che dovrà scomparire dalla vita del figlio.

La  definizione GPA, ovvero “gestazione per altri”, sembra voler ridurre la portata negativa di questa  pratica, che è vietata in Italia e in altri Paesi, e che in una recente  sentenza della Corte costituzionale (sentenza 33/2021)  è considerata una intollerabile offesa alla dignità della donna, oltre che spesso occasione di abusi e di sfruttamento. La maternità surrogata è stata anche definita, in una Risoluzione del Parlamento europeo che ho fortemente sostenuto, una “violazione di diritti umani”, come sfruttamento della donna e come privazione del bambino di fondamentali diritti.

Ora certamente, di fronte alle coppie omosessuali che chiedono il riconoscimento dei figli così nati, si pone la questione – come ha scritto Giovanni Maria Flick – “di distinguere il diritto ad essere genitori dal diritto ad essere figli come gli altri. Il primo diritto non esiste in senso assoluto, viene rimesso alla discrezionalità del legislatore nazionale. Il secondo sì, va riconosciuto fino in fondo perché protegge il soggetto più debole”. E attualmente sappiamo che la giurisprudenza della Cassazione ammette   la registrazione all’Anagrafe come figli di un solo genitore, quello naturale, ma consente al genitore non biologico il ricorso alla adozione speciale, come avviene nella procreazione assistita. “Naturalmente – commenta Flick –  questa può essere più problematica per una coppia omosessuale, perché si scarica sul bambino il diverso trattamento riservato ai genitori e alla modalità con cui e stato concepito”.

Sappiamo dunque, come ha messo in luce la Corte costituzionale nel 2021, che esiste un grave vuoto di tutela dei diritti di questi bambini che va colmato dal Parlamento. Ma non dimenticando che la GPA lede i diritti e la dignità di donne e bambini. Non sarebbe quindi accettabile che la difesa dei diritti dei bambini celi in realtà una surrettizia legittimazione della maternità surrogata e della violazione dei diritti che implica.

Per questo rivolgo a Elly Schlein la ferma richiesta di  distinguere la battaglia per equiparare i diritti dei bambini delle coppe omosessuali dall’impegno che dobbiamo come Pd continuare ad onorare, perché la maternità surrogata resti in Italia una pratica vietata e un reato e perché lo sia anche in ambito europeo e internazionale, come abbiamo chiesto nella risoluzione del Parlamento europeo. Per questo è  urgente e necessario aprire  nel Pd  uno spazio in cui mettere a confronto le diverse sensibilità e culture politiche su questo tema di grande rilevanza e grandi implicazioni etiche e antropologiche, per poter giungere ad una sintesi alta e attenta ai valori e ai diritti in gioco.

Silvia Costa, membro della direzione nazionale del Partito democratico, già parlamentare nazionale ed europea.
(Il comunicato è stato diffuso in data 18 marzo 2023)