Per la finanziaria italiana pare si sia arrivati al traguardo. Dopo faticosissime trattative con la Commissione Europea, sembrerebbe che il nostro Governo sia giunto a una conclusione che potrebbe soddisfare le parti in causa. Ma, vedremo come si comporteranno i due maggiorenti SalviMaio nella fase delicatissima odierna in commissione bilancio, per fare le ultime limature alla manovra.
Infatti, non è sufficiente che Lega e 5Stelle siano d’accordo sui tagli da fare alla finanziaria; devono esserci le condizioni che l’Europa chiede per scongiurare la procedura d’infrazione qualora l’entità dei tagli non fosse sufficiente alla quadratura dei conti.
Il vero problema è dato dalla manovra strutturale e cioè quella che traguarda l’anno 2019 per approdare al 2021. Credo che questo sia il punto dolente per il Governo giallo-verde. In effetti la Commissione europea non è tanto preoccupata per il bilancio 2019 quanto invece per le linee di tendenza dell’economia del nostro Paese.
Si comprende che qui il nodo diventa complicatissimo perché, seppur giocando con spostamenti vari, le misure del reddito di cittadinanza e della quota 100 nel corso del 2019, il duo Di Maio Salvini, non potrà fare altrettanto per i due anni successivi. Quindi si pone il problema dei provvedimenti indicati come provvedimenti che non possono essere durevoli.
In buona sostanza il reddito di cittadinanza e quota 100 non possono sperare di avere una vita lunga e duratura. È probabile che riescano a trovare una soluzione per il prossimo anno, ma l’Europa porrà la condizione capestro che su questo terreno non si faccia il gioco delle tre carte.
La lentezza con la quale il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e i suoi procedono per ricamare gli ultimi tasselli della proposta finanziaria, mette in luce la stentata scioltezza nel risolvere le diverse equazioni imposte dall’Europa.
Come si sa, doveva essere ieri, lunedì 17, il giorno in cui la manovra approdasse in Commissione Bilancio del Senato ed è notizia, che la stessa commissione è stata sospesa.
Sono tutti sintomi di un nervosismo politico che non sarà sicuramente facile ricondurre a saggia quiete. Il suggerimento che viene da rivolgere a costoro è di risolvere come fanno i saggi di fronte al nodo Gordiano: lo si taglia e basta!
Si tratta di dire no alla vasta platea del reddito di cittadinanza e di contenere alla grande il provvedimento quota 100. Ma gli interessati sembrano aver smarrito la strada maestra perché indirizzata solamente a mantenere il consenso con promesse del tutto impossibili e oggi impraticabili.