Un nuovo sito italiano entra a far parte del patrimonio mondiale per l’agricoltura. I terrazzamenti in pietra a secco di Amalfi, coltivati con limoneti, uliveti e vigneti, sono stati riconosciuti dalla Fao come patrimonio dell’umanità, insieme ad altri due siti in Giappone. Si tratta di un importante traguardo internazionale che consacra l’impegno di un territorio nella salvaguardia del proprio paesaggio e delle proprie tradizioni agricole.
Un percorso decennale
«È il traguardo di una maratona che vede impegnata la nostra Amministrazione Comunale da quasi dieci anni», spiega il sindaco di Amalfi, Daniele Milano. Già nel 2018 la città aveva ottenuto l’iscrizione nel Registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero dell’Agricoltura, unico sito della Campania. Da lì è partito l’iter per la candidatura internazionale, con un dossier redatto dall’architetto Giorgia De Pasquale e arricchito da consultazioni con istituzioni, agricoltori e cittadini che curano i terrazzamenti.
Agricoltura eroica sotto i riflettori
L’obiettivo, sottolinea Milano, era «accendere i riflettori sull’agricoltura eroica», una pratica che richiede sacrificio, passione e competenze tramandate. La candidatura è stata portata avanti con la consigliera delegata all’Agricoltura, professoressa Antonietta Amatruda, per sensibilizzare le istituzioni a prevedere misure concrete a sostegno di questo delicato sistema agricolo e paesaggistico. «Questo riconoscimento lo dedichiamo a tutti coloro che sono stati e sono il cuore pulsante dei terrazzamenti amalfitani», ha aggiunto il sindaco.
Piani di tutela e sostegno
Il riconoscimento si accompagna a un piano di azioni concrete per la tutela dei terrazzamenti. Il Comune ha avviato una manifestazione d’interesse per erogare contributi a chi cura e coltiva appezzamenti agricoli, misura sostenuta interamente con risorse comunali. È un segnale concreto per incoraggiare chi mantiene in vita un patrimonio che da oggi è ufficialmente riconosciuto a livello mondiale.