Asianews | La Russia incarta i sondaggi nella menzogna di Stato.

Manipolare l’opinione pubblica è più semplice di quanto sembri. I “sondaggi riservati” sulla disponibilità dei russi a sacrificarsi per la vittoria in Ucraina permettono a Putin di raccontare una verità non vera.

Una delle dimensioni più sconvolgenti della grande guerra della Russia contro il mondo intero è il sostegno della popolazione agli istinti imperiali della casta del Cremlino, difficile da comprendere e decisamente impossibile da accettare: possibile che ad opporsi alla violenza di Stato siano soltanto alcuni sparuti dissidenti, sottoposti a durissime repressioni fino alla morte in lager, nella totale indifferenza della maggioranza dei russi?

Su questo si è soffermata la rubrica Signal di Meduza, cercando di andare oltre alcuni stereotipi sull’apatia e la passività degli abitanti della Russia di oggi e di sempre. Se si dà retta ai sondaggi ufficiali, il 70% dei russi sostiene con entusiasmo la necessità delle parate militari sulla piazza Rossa, il 56% è contrario a qualsiasi cambiamento sociale ed economico, e a questa mitologica “maggioranza” si attribuisce ogni sorta di sentimento negativo o assurdo, dall’allergia alle analisi mediche fino all’approvazione della pena di morte. La maggioranza professa la fede ortodossa, anche se si reca in chiesa solo per far benedire i dolci pasquali.

Ovviamente i sociologi di Stato affermano che la stragrande maggioranza dei russi approva la “operazione militare speciale” in Ucraina, ma la litania dei sondaggi ufficiali sul pensiero della popolazione lascia piuttosto interdetti. Quanto più si cristallizzano opinioni ampiamente condivise, tanto più queste contraddicono quelle che si sentono esprimere nella vita quotidiana da parenti e amici sulle strade e nelle case, suscitando il sospetto che, al di là della propaganda dei vertici e della repressione dei marginali, ci sia un’ampia manipolazione di quella che viene definita “la maggioranza” della gente russa.

Come affermano gli autori di Signal, “quando si parla della maggioranza dei russi bisogna intendere la maggioranza degli intervistati nei sondaggi, e c’è una grande differenza tra gli uni e gli altri”. Perfino la maggioranza plebiscitaria del voto alle elezioni presidenziali per la consacrazione di Vladimir Putin è in realtà piuttosto dubbia, sia sul numero reale dell’affluenza, sia su quello dei voti espressi. Quando si dice che i russi sono contrari alle bevande energetiche per i ragazzi, ci si riferisce solo agli utenti del sito SuperJob, e i panettoni pasquali da benedire in chiesa non li fanno tutti i russi, ma soprattutto i clienti della catena “Cucina locale” presente in molte città. I giornalisti che commentano i sondaggi estrapolano dati e risposte in modo molto arbitrario, come succede anche negli altri Paesi.

È una regola inflessibile di ogni forma di propaganda: se non si riporta “l’opinione della maggioranza” nessuno leggerà l’articolo o il servizio relativo all’argomento che interessa. I sondaggi sono sempre meno credibili, nonostante siano supportati da algoritmi e criteri d’analisi sempre più sofisticati: i rispondenti non dicono quello che pensano, ma quello che ritengono necessario dire pubblicamente, e questa auto-censura è spesso più efficace di qualsiasi repressione. 

 

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